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Il tentativo è di continuare il lavoro avviato per celebrare la figura di Antonello Gagini scultore e architetto rinascimentale di origine siciliana a cui viene attribuita la realizzazione della “Pietà” custodita nella chiesa matrice di Soverato superiore. Un tema discusso da anni quello connesso con la valorizzazione delle risorse culturali soveratesi che passa dalla promozione del territorio che ancora non ha trovato una sua strada definitiva per sfruttare pienamente le risorse studiate ed enfatizzate dagli storici del territorio. Il Comune prova a fare la sua parte, scegliendo di intitolare a Gagini la scuola dell’infanzia del borgo soveratese.
<<Considerato che nell’ambito della valorizzazione del nostro patrimonio storico ed artistico, per meglio tutelare il ricordo di chi, con il proprio pensiero e con le proprie opere, ha contribuito a far conoscere la nostra città- spiega il vicesindaco e delegato alla cultura Emanuele Amoruso- si propone di intitolare la scuola dell’infanzia di Largo Cardillo, di Soverato Superiore, ad Antonello Gagini, le cui opere, custodite nel duomo del borgo, rappresentano l’identità culturale e religiosa di noi tutti>>.
L’amministrazione manifesta così la sua idea di recuperare il progetto di valorizzazione culturale dell’opera con cui l’artista si misura chiaramente con il capolavoro di Michelangelo.
A decantarne bellezza e significato era stato anche il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi che aveva sottolineato l’importanza della figura del Cristo morto non solo dal punto di vista religioso, ma come metafora di democrazia a difesa degli uomini e della loro libertà.
<<Un Cristo che ha scelto- aveva spiegato Sgarbi nella sua visita- di diventare uomo per condividere le sofferenze dell’uomo. Gagini quando ha realizzato la sua “Pietà” ha voluto misurarsi con Michelangelo. Colpisce il braccio cadente del corpo che ha perso le forze e la figura della madre che lo sostiene con la certezza della resurrezione espressa dalla mano sul petto. L’opera esprime il senso di un dolore transitorio, in un gesto che confida nel fatto che qualcosa accadrà>>.