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Un primato che Soverato conferma da oltre sei anni: i suoi abitanti sarebbero i più ricchi della regione. Il condizionale è d’obbligo poiché una spiegazione dietro i redditi medi più alti della Calabria c’è e non è soltanto legata alle maggiori entrate di una città dalle molteplici sfaccettature. La classifica che vede la città del sindaco Daniele Vacca al primo posto sono quelli della dichiarazione dei redditi nel 2022, riferiti all’anno di imposta 2021, pubblicati dal ministero dell’Economia e delle Finanze. La “perla dello Jonio” svetta nella classifica regionale e provinciale con un reddito medio di 21.360 euro, seguita da Rende (in provincia di Cosenza) con con 20.482 euro mentre Catanzaro, con un reddito dichiarato di 20.248 euro, si piazza al secondo posto su base provinciale e terza a livello regionale. Tra i più ricchi del comprensorio subito dietro ai soveratesi ci sarebbero i residenti di Montauro con una media di reddito di 18.557 euro, di Montepaone con 17.915 euro, di Satriano con 15.962 euro, di Davoli con 14.213 euro, S. Andrea Jonio con 13.992 euro, Petrizzi: con 13.467 euro, Badolato con 12.863 euro, e ancora Chiaravalle: con 12.786 euro, San Sostene con 12.534 euro, Isca sullo Ionio con 12.426 euro, Santa Caterina sullo Ionio: con 12.230 euro, per chiudere con Guardavalle i cui abitanti hanno un reddito medio di 12.242 euro. Il “segreto” dei soveratesi sarebbe però presto svelato, per la maggior parte i residenti sono lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che non sfuggono al fisco, mentre si spiegherebbe con un alto tasso di evasione il reddito dichiarato da lavoratori indipendenti e piccoli e medi imprenditori. Un fenomeno questo su cui mai si è fatta troppa luce con i controlli che se ci sono stati, non hanno mai dato conto delle entrate “in nero” che vengono segnalate dagli utenti che hanno evidenziato più volte le richieste degli affitti senza contratto, delle prestazioni di lavoro non regolarizzate e del mancato uso dei bancomat in molti esercizi commerciali che continuano a dichiarare pseudo malfunzionamenti dei tanto odiati “Pos” per incentivare l’uso dei contanti più difficili da rintracciare nei controlli. Tra i furbetti delle dichiarazioni ci sarebbero al primo posto le prestazioni medico specialistiche private, spesso accordate a una tariffa inferiore se pagate senza fattura, in un territorio in cui sono sempre più richieste, per le lunghe lista di attesa nei presidi sanitari pubblici di tutta la provincia. I dati diffusi sui redditi del 2021 però fotografano una situazione non troppo rosea in tutti i comuni del comprensorio in cui spesso i redditi che si aggirano intorno ai 12, 13 mila euro annui sono gli unici a sostenere interi nuclei familiari in una situazione occupazionale che diventa sempre più preoccupante sopratutto per chi ha tra i 28 e i 48 anni. Ecco perché diventa essenziale promuovere nuove forme di walfare per cui è il comune di Soverato, capofila dell’Ambito, che comprende i comuni della provincia, ad adoperarsi. I dati di città più ricca della Calabria spiega poi la presenza di un mercato immobiliare vivace in cui continuano a crescere i prezzi delle abitazioni che vengono comprate da 1600 euro a salire al metro quadro per le abitazioni da ristrutturare, per arrivare ai prezzi da capogiro per le abitazioni del quartiere di San Nicola in cui si arriva a chiedere 2200 euro al metro quadro. La maggiore capacità economica dei soveratesi non sembra però rispecchiarsi nel commercio, settore in cui se gli affari sono più sorridenti nella ristorazione, non si registra incremento per quello dell’abbigliamento. Gli abitanti sembrano infatti essere disposti a spendere per gli intrattenimenti e per il settore bellezza e benessere in un dato confermato dalla maggiore presenza di tali attività in città rispetto a quelle legate allo shopping tradizionale.