Un problema di difficile soluzione quello legato al trasporto scolastico nei piccoli Comuni in cui i sindaci sono alle prese con sempre maggiori richieste da parte delle famiglie che non possono soddisfare. Fa scuola il caso di Montepaone in cui, in questi giorni, diverse famiglie si trovano nelle condizioni di “motivare” le loro esigenze per accedere al servizio a pagamento dello scuolabus.
“Al momento noi abbiamo la possibilità- spiega il sindaco Mario Migliarese- di garantire il servizio soltanto per le frazioni e per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Montepaone superiore, in cui non esistono da diverso tempo le scuole medie. Per chi si trova nella zona di Montepaone lido non riusciamo però a offrire il servizio, salvo casi estremi certificati di reali impossibilità per le famiglie di accompagnare e prendere i propri figli a scuola. Il motivo si lega ai posti limitati dello scuolabus e all’impossibilità di moltiplicare le corse per i costi del servizio che solo in parte si riesce a pagare con il ticket richiesto”. Il Comune lo ha fissato per l’anno scolastico in corso in 25 euro al mese contro i 15 degli anni passati, arrivando a incassare un totale di 6 mila euro che copre però solo parzialmente un servizio che in totale all’ente pubblico costa 35 mila euro. “Stiamo pensando a soluzioni alternative- spiega il sindaco- come ad esempio all’istituzione di un servizio di linea pubblico che però è facile ipotizzare che potrebbe costare molto di più a viaggio, ammesso che le compagnie private siano disposte a realizzarlo, considerando che dovrebbero comunque garantire l’accompagnamento di studenti minorenni”.
La richiesta a questo punto è di avere maggior fondi per il diritto allo studio che i piccoli comuni devono garantire coprendo tutti i servizi dalla fornitura dei libri di testo, agli assistenti educatori necessari per fronteggiare le esigenze di chi ha una disabilità certificata. Un circolo vizioso in cui si inseriscono le famiglie che spesso hanno due genitori lavoratori impossibilitati a conciliare i propri turni con quelli delle lezioni scolastiche o delle famiglie monogeritoriali sempre più numerose in tutta la provincia di Catanzaro. Un problema al momento non preso in considerazione dagli enti sovraordinati, a cui si chiede un intervento che possa risolvere una situazione che nei prossimi anni è destinata ad aggravarsi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA