Sono i sindaci di Soverato e Satriano a tracciare gli indirizzi: il porto del Basso Ionio dovrà riqualificare l’intera area compresa tra i due comuni, concependo lo spazio di intervento come luogo di crescita economica e culturale, mirando alla valorizzazione degli aspetti paesaggistici del luogo e nel contempo migliorando il confort ambientale dell’area oggetto d’intervento, favorendo lo sviluppo, le relazioni sociali e il rafforzamento dell’identità del luogo con ripercussioni sull’intero territorio costiero e non. In conferenza stampa i primi cittadini di Soverato Daniele Vacca e di Satriano Massimiliano Chiaravalloti presentano il concorso di progettazione da cui passerà il disegno definitivo del porto comprensoriale. <<L’obiettivo della riqualificazione urbana della zona di interesse- spiegano i due sindaci- è un’operazione complessa che necessita di una visione pianificatoria globale, tale da integrare le esigenze urbanistiche con la valorizzazione del territorio e del patrimonio naturalistico e paesaggistico esistente.
Le soluzioni progettuali devono perseguire e proporre soluzioni urbanistiche ed edilizie atte a valorizzare lo spazio oggetto di intervento dal punto di vista estetico, tenendo conto del tessuto urbano ed extraurbano esistente, nonché del sistema viario esistente e in fase di realizzazione. Il progetto dovrà, quindi, tendere a realizzare l’integrazione funzionale ed estetica delle varie componenti già esistenti, per un miglioramento complessivo dell’immagine dell’area>>. Quali siano le componenti che caratterizzano l’area lo spiega bene il bando della manifestazione che chiede di predisporre una proposta ideativa, suddivisa in più lotti funzionali con un’area portuale, un’area ricettiva, la creazione di un uovo tratto di lungomare con l’attraversamento del fiume Ancinale e un’ area fieristica. La richiesta più specifica è che i lotti siano indipendenti, ma al contempo complementari tra di loro, in maniera, spiegano ancora i sindaci, che ognuno possa essere autonomo dagli altri, ma acquisti valore nel suo complesso. <<Il progetto- si chiarisce in conferenza- dovrà essere uno strumento per programmare un nuovo tipo di turismo: quello nautico, in aggiunta a manifestazioni pubbliche o private o di intrattenimento di vario tipo nel contesto di un nuovo polo attrattivo>>. La vera sfida per gli specialisti che si vorranno cimentare nella progettazione, sarà quella di idearla rispondendo ai criteri di fattibilità economica, elaborando un calcolo sommario dei costi dell’intervento tenendo conto di una sua realizzazione suddivisa per stralci funzionali.
Si richiede quindi di indicare non soltanto l’importo dei lavori e la stima dei costi dell’intervento, ma di far rientrare nella documentazione, al fine di un confronto tra i progetti, le varie macrovoci per ciascuna delle quali, possibilmente, dovrà essere fornita un’unità di misura di riferimento e la quantità complessiva degli studi specialistici, di eventuali rimozioni, di scavi e trasporti in discarica, di ricostruzioni, riempimenti e modellazione del suolo, di reti interrate e opere di urbanizzazione, dell’impianto di illuminazione, delle pavimentazioni degli elementi di arredo urbano con sottocategorie utilizzate, di sistemazione del verde e di eventuali categorie aggiuntive.
Sono i sindaci di Soverato e Satriano a tracciare gli indirizzi: il porto del Basso Ionio dovrà riqualificare l’intera area compresa tra i due comuni, concependo lo spazio di intervento come luogo di crescita economica e culturale, mirando alla valorizzazione degli aspetti paesaggistici del luogo e nel contempo migliorando il confort ambientale dell’area oggetto d’intervento, favorendo lo sviluppo, le relazioni sociali e il rafforzamento dell’identità del luogo con ripercussioni sull’intero territorio costiero e non. In conferenza stampa i primi cittadini di Soverato Daniele Vacca e di Satriano Massimiliano Chiaravalloti presentano il concorso di progettazione da cui passerà il disegno definitivo del porto comprensoriale. <<L’obiettivo della riqualificazione urbana della zona di interesse- spiegano i due sindaci- è un’operazione complessa che necessita di una visione pianificatoria globale, tale da integrare le esigenze urbanistiche con la valorizzazione del territorio e del patrimonio naturalistico e paesaggistico esistente.
Le soluzioni progettuali devono perseguire e proporre soluzioni urbanistiche ed edilizie atte a valorizzare lo spazio oggetto di intervento dal punto di vista estetico, tenendo conto del tessuto urbano ed extraurbano esistente, nonché del sistema viario esistente e in fase di realizzazione. Il progetto dovrà, quindi, tendere a realizzare l’integrazione funzionale ed estetica delle varie componenti già esistenti, per un miglioramento complessivo dell’immagine dell’area>>. Quali siano le componenti che caratterizzano l’area lo spiega bene il bando della manifestazione che chiede di predisporre una proposta ideativa, suddivisa in più lotti funzionali con un’area portuale, un’area ricettiva, la creazione di un uovo tratto di lungomare con l’attraversamento del fiume Ancinale e un’ area fieristica. La richiesta più specifica è che i lotti siano indipendenti, ma al contempo complementari tra di loro, in maniera, spiegano ancora i sindaci, che ognuno possa essere autonomo dagli altri, ma acquisti valore nel suo complesso. <<Il progetto- si chiarisce in conferenza- dovrà essere uno strumento per programmare un nuovo tipo di turismo: quello nautico, in aggiunta a manifestazioni pubbliche o private o di intrattenimento di vario tipo nel contesto di un nuovo polo attrattivo>>. La vera sfida per gli specialisti che si vorranno cimentare nella progettazione, sarà quella di idearla rispondendo ai criteri di fattibilità economica, elaborando un calcolo sommario dei costi dell’intervento tenendo conto di una sua realizzazione suddivisa per stralci funzionali.
Si richiede quindi di indicare non soltanto l’importo dei lavori e la stima dei costi dell’intervento, ma di far rientrare nella documentazione, al fine di un confronto tra i progetti, le varie macrovoci per ciascuna delle quali, possibilmente, dovrà essere fornita un’unità di misura di riferimento e la quantità complessiva degli studi specialistici, di eventuali rimozioni, di scavi e trasporti in discarica, di ricostruzioni, riempimenti e modellazione del suolo, di reti interrate e opere di urbanizzazione, dell’impianto di illuminazione, delle pavimentazioni degli elementi di arredo urbano con sottocategorie utilizzate, di sistemazione del verde e di eventuali categorie aggiuntive.