“Eravamo a conoscenza della criticità nel sistema fognario e non abbiamo esitato a fronteggiarle, il nostro errore è stato quello di non denunciarle subito, ma non abbiamo mai negato il nostro appoggio nel momento in cui le autorità competenti hanno acceso i riflettori sul problema”. A parlare è il sindaco di Stalettì Mario Gentile in una conferenza stampa indetta a seguito della diramazione della notizia da parte della Guardia Costiera di Soverato del sequestro di tutte le stazioni di sollevamento sul territorio comunale. Una vicenda ora al vaglio della Procura della Repubblica costata la denuncia al primo cittadino, un atto dovuto all’interno di indagini che fotografano una situazione che il sindaco sostiene essere preesistente all’insediamento della sua amministrazione.
“Avevamo subito ordinato degli accertamenti- spiega Gentile raccogliendo materiale fotografico e videografico a seguito di una ricognizione sulle 15 stazioni di sollevamento. Abbiamo chiesto supporto alla Regione dimostrando, con relazioni alla mano, la necessità di aprire un canale di interlocuzione per la risoluzione dei problemi. Ci siamo avvalsi di ingegneri come Silvia Costa che il 27 giugno del 2023 (un mese dopo il nostro insediamento) descriveva le carenze del sistema attestando a chiare lettere che “da un sopralluogo esperito si sono riscontrate criticità in alcune stazioni di sollevamento in cui alcune pompe sono mancanti, altre vetuste, altre malfunzionanti”. Una seconda relazione tecnica a firma di Katia Trevian conclama e approfondisce il problema il 18 marzo 2024. Ci viene accordato così un finanziamento di 160 mila euro, uno dei più alti dati ai Comuni costieri per dei lavori che abbiamo appaltato il 10 giugno scorso. Con questi fondi garantiremo il ricambio delle pompe e le forniture necessarie a superare i problemi, che saranno collaudate a stretto giro”. Il sindaco descrive un’azione amministrativa approntata sulla creazione di un piano strategico.
“Fino al nostro insediamento- spiega il primo cittadino- i problemi venivano tamponati e non risolti con spese ingenti per il Comune per interventi di urgenza con l’impiego di autospurgo. Noi volevamo un sistema di manutenzione costante e per questo abbiamo avviato le procedure per affidare l’incarico a una ditta specializzata che monitori gli impianti costantemente. Di più non potevamo fare e se mi è mancato un passaggio è stato quello di denunciare in Procura a tempo debito. Non l’ho fatto perché non me la sentivo di infierire nei confronti dell’amministrazione che mi aveva preceduto; non l’ho ritenuto necessario nel momento in cui avevo capito di poter recuperare. Il rammarico- conclude il sindaco- è stato aver appreso ufficiosamente dalla Capitaneria di Porto che la segnalazione a nostro carico è arrivata dalla minoranza che ha sporto denuncia sulla sua stessa inerzia; ma era chiaro che qualcosa non funzionasse da prima. Abbiamo fornito noi stessi le fatture dei consumi elettrici che presentavano anomalie a conferma del mancato funzionamento delle stazioni. Nel 2019 il Comune spendeva per la fornitura elettrica degli impianti 14 mila euro, che si sono abbassati a 13 mila euro nel 2020, nel 2021 a 11 mila euro, nel 2022 a a 7 mila euro e nel 2023 a 4 mila euro”.