Gli ecomostri elevati a opere d’arte. Il potere di riscrivere la realtà con l’uso della luce, é al centro di una mostra fotografica a cura dell’associazione “Non”, in programma a partire da mercoledì 9 agosto all’interno della Ex Comac di Soverato. Il titolo “Non finito” dice tutto sul tema incentrato su un fenomeno culturale e paesaggistico della nostra regione che riguarda le opere mai portate a compimento che oggi diventano un nuovo stile artistico studiato nelle università, fotografato, esposto nei festival, teorizzato da filosofi, antropologi e accademici, utilizzato come scenografia di sfilate di alta moda. Lo stile, che inizialmente rappresenta una debolezza territoriale, diventa ora un punto di forza che può essere predisposto verso nuove visioni internazionali. La mostra, che espone le opere di Gianluca Meduri e Angelo Maggio, propone un punto di vista inedito che si completa nell’evento a cura di Consuelorita Cosentini, in cui troveranno spazio anche le opere del collettivo Amatori Artenella e attraverso il racconto dello scrittore emergente Vittorio Mancuso e la proiezione del docufilm di Domenico Lagano dal titolo “Oh Rovina! Breve saggio sul Non finito calabrese”, già proiettato nella sezione documentari del Magna Graecia Film Festival.
Ci sarà inoltre modo di confrontarsi- spiegano gli organizzatori- sul tema attraverso un talk moderato dalla vice presidente dell’associazione NON, Sarah Procopio, con la partecipazione di Angelo Maggio, fotografo e autore del progetto Cemento Amato, Andrea Zito, autore di Calabria Ultra e Alessia Rubino, autrice de “L’architettura incompiuta”.
La mostra-evento è totalmente gratuita e sarà accessibile dalle ore 19 del 9 agosto fino a mezzanotte.