Il termometro sfiora ancora i 30 gradi, tanti in un comprensorio in cui in molti popolano ancora le spiagge locali. L’estate infinita della provincia catanzarese si scontra però con la mancanza di servizi che rendono impossibile pensare a una concreta destagionalizzazione delle presenze. A chiudere i battenti sono stati per primi gli stabilimenti balneari, a seguire la maggior parte delle strutture ricettive. Gli esercizi aperti si contano sulle dita di una mano e diventa quasi impossibile trovare un posto letto a prezzi competitivi. Poche le proposte per un territorio che non sembra voler sfruttare le condizioni climatiche che hanno regalato uno degli autunni più caldi di sempre. Così anche i flussi locali preferiscono regalarsi weekend di svago altrove e se nella provincia vibonese si continuano ad accogliere turisti, in località come quelle di Soverato, Montepaone o Montauro di visitatori provenienti da fuori regione non si vede nemmeno l’ombra. Qualcosa da ripensare nelle politiche turistiche di una regione che stenta ancora a trovare la giusta via per uno sviluppo economico costante che possa interessare un comparto che lavora con il freno a mano alzato. Tutto mentre l’ombra della Bolkstein promette di rimettere a bando le concessioni che si spera possano essere sfruttate ben oltre i mesi di luglio e agosto anche se all’orizzonte sembrano esserci nuove deroghe per i rinnovi di quelle attualmente esistenti.