Soverato, terra di mare e controversie e ancora una volta sono le concessioni demaniali a trascinare in tribunale il Comune. Viene infatti impugnata al Tar la delibera con cui la giunta cittadina aveva esteso al 31 dicembre 2024 le attuali concessioni, giustificando l’atto con “la volontà – aveva a suo tempo spiegato il sindaco Daniele Vacca- di scongiurare l’inevitabile blocco che sarebbe scaturito dalla mancanza di linee guida nell’ emanazione dei bandi e il rischio di ritrovarsi a gennaio a dover sequestrare di fatto tutte le attività del litorale”.
A presentare il ricorso la consigliera comunale di minoranza Azzurra Ranieri, in qualità però non di componente del Consiglio soveratese, ma in quello di amministratore e legale rappresentante pro tempore delle tre aziende portatrici di interesse nella vicenda.
Incompetenza e nullità del provvedimento
Il primo argomento alla base del ricorso si focalizza sull’asserita incompetenza del Comune nel prendere tale decisione. Secondo quanto sostenuto dall’avvocato Domenico Grande Aracri, legale che rappresenta Ranieri, la normativa stabilirebbe chiaramente che la competenza del provvedimento spetta al dirigente di settore, e non alla giunta comunale. Di qui la contestazione di nullità del provvedimento, che sarebbe stato emesso da un organo che non avrebbe dovuto assumere tale decisione, aprendo quindi uno scenario di discussione sulla legittimità dell’atto amministrativo.
Eccesso di potere e violazione delle direttive europee
Il secondo punto sollevato nel ricorso riguarda un presunto eccesso di potere e una violazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio datate 12 dicembre 2006. La contestazione ruota attorno alla proroga delle concessioni demaniali fino al 2024, un atto che, secondo Ranieri, potrebbe andare in conflitto con le norme europee sull’accesso alle attività di servizio e l’esercizio della libera impresa.
Implicazioni per il territorio e le attività commerciali
La controversia sollevata, che sará discussa (dopo il rigetto dell’istanza cautelare monocratica) dal TAR Calabria il 17 gennaio 2024, avrà ripercussioni profonde sul territorio e sulle attività commerciali. La proroga delle concessioni demaniali potrebbe infatti influenzare direttamente la gestione e l’accessibilità delle risorse costiere, con ripercussioni su aziende e operatori del settore. La vicenda soveratese però potrebbe valere ancora molto di più, in quanto solleva domande essenziali sulla correttezza delle decisioni amministrative e sul rispetto delle normative europee, rendendo questo caso rilevante non solo a livello locale ma nazionale, poiché sono diversi i Comuni ad aver prorogato le concessioni in maniera analoga a quella soveratese.