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Satriano, continua lo scontro epistolare tra Chiaravalloti e Drosi

Continua lo scontro epistolare tra il sindaco di Satriano Massimiliano Chiaravalloti, l’ex sindaco Michele Drosi e l’attuale consigliere di minoranza Fortunato Drosi. Il primo cittadino replica alla replica arrivata sulla questione legata alla palestra comunale mai entrata in funzione.

“In merito alla nota stampa diffusa dall’ex sindaco Michele Drosi- si legge nella lettere di Massimiliano Chiaravalloti- ci tengo in primis ad evidenziare che non sono stato io a tirare in ballo l’ex sindaco, bensì il proprio figlio, che da attuale rappresentante della minoranza, ha pensato brillantemente di attaccare l’attuale maggioranza su un’opera voluta, realizzata e mai entrata in funzione sotto la guida Drosi. Pertanto, era doveroso per me fare un resoconto e una ricostruzione veritiera dei fatti, citando per l’appunto chi quell’opera l’ha voluta, realizzata e mai fatta entrare in funzione. Sbaglia Drosi a tagliare parti di un mio comunicato stampa e incollarle a proprio piacimento e strumentalmente. La mia nota stampa infatti non accusa la vecchia amministrazione di “scarsa visione e approssimazione nella programmazione e nell’individuare le necessità dei cittadini”, ma recita testualmente “scarsa visione e approssimazione nella programmazione e nell’individuare le necessità dei cittadini, quantomeno nel caso di questo intervento”. Motivo per cui citare altre opere realizzate dall’amministrazione Drosi, sicuramente meritorie come Palazzo Condò, Centro Giovanile, ecc ecc…, a nulla serve in merito all’argomento oggetto di discussione se non a gettare fumo negli occhi dei lettori. Sbaglia ancora di più Drosi a dire che il finanziamento PIAR del 2011 era destinato a “Servizi nelle aree rurali”, infatti il bando era destinato a “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale: dotazioni infrastrutturali primarie, sociali e tecnologiche”. Dotazioni infrastrutturali primarie significa anche e soprattutto strade, la scelta di puntare su infrastrutture sociali e quindi sulla palestra, è stata chiara volontà politica e non obbligo del bando, che, come è chiaro, dava la possibilità di realizzare anche altro. E sicuramente all’epoca sarebbe stato necessario intervenire su infrastrutture importanti come le tante strade rurali del nostro comune, che ancora oggi, nonostante i diversi interventi fatti dalla mia amministrazione su molte di esse, tante altre hanno ancora necessità di sostanziali interventi.

Sbaglia per l’ennesima volta Drosi a dire che l’intento era quello di mettere in funzione la palestra (ci mancherebbe pure che l’intento fosse tenerla chiusa) e che purtroppo il bando di affidamento andò deserto. Anzi, più che sbagliare, ammette indirettamente che la scelta di puntare su una palestra comunale fu completamente sbagliata se, inaugurata nel 2014, fino al 2017 non ha visto un giorno di apertura e il bando fatto ad hoc per la sua gestione andò pure deserto. Il fatto che il 2017 sia finito il suo mandato elettorale, significa solamente che in 3 anni dalla sua inaugurazione la palestra è rimasta sempre chiusa, e nient’altro.

Sbaglia Drosi, come sempre, ad additare questa amministrazione come responsabile della scelta di trasferire l’archivio comunale nell’ex palestra, infatti ciò avvenne sotto la guida commissariale. A conferma di ciò basterebbe leggere la prima Delibera di Giunta di questa amministrazione, che spostò temporaneamente la sala consiliare, per le sue ridotte dimensioni, dal Comune al Teatro a causa dell’emergenza Covid, segno evidente che l’archivio (ospitato dal 2018 nella sala consiliare) era già stato spostato altrove. E sbaglia Drosi, in maniera continua e costante, a parlare di debiti. Prendendo per vero che nel 2007 ereditò 1 milione di euro di debiti, è pur vero che Drosi non dice di aver “ereditato” quasi 1 milione di crediti ricevuti dall’A2A, che durante gli anni del mandato di Drosi versò al Comune canoni non pagati nei decenni precedenti. Quindi tutto sommato Drosi ereditò una situazione economica di parità. Questa amministrazione invece ha ereditato quasi 2 milioni di euro di debiti da Michele Drosi (e sono pronto ad elencarli uno per uno, come già fatto in passato), senza ereditare nemmeno 1 euro di credito.

Sbaglia ancora una volta Drosi quindi a dire che i suoi non sono debiti ma “delle partite finanziarie che fisiologicamente si tramandano da un ciclo amministrativo all’altro”, e oltre a sbagliare fa emergere tutta la sua incapacità amministrativa. Non inserire per 10 anni a Bilancio 300 mila euro di energia elettrica del depuratore di Soverato non sono partite finanziare che si tramandano tra cicli amministrativi, ma sono debiti veri e propri. Fare delle rateizzazioni con la Regione Calabria e non rispettarle per anni, significa fare debiti veri e propri. Non pagare l’energia elettrica comunale per anni significa creare buchi di Bilancio, e così tanto altro fino ad arrivare a 2 milioni di euro.

In virtù di tutto questo, il prode Michele Drosi anziché riflettere sul suo modo di fare politica ormai antiquato, anziché ricercare le ragioni per cui dal 2012 non vince un’elezione tra Comune, Provincia, Regione, Politiche e mettiamoci dentro anche le primarie, preferisce continuare a scrivere comunicati, organizzare conferenze stampa e oscurare il ruolo che dovrebbe svolgere suo figlio in Consiglio Comunale. Bene così, ad maiora e tanti auguri” .

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