Il mare trasformato in discarica e manutenzioni fittizie dell’impianto di depurazione che serviva il Basso Ionio. L’operazione “Scirocco” aveva fatto luce su una gestione poco trasparente del sistema di depurazione trascinando nel vortice delle polemiche oltre al Comune di Montepaone , quelli limitrofi serviti dall’impianto consortile, come quelli di Soverato, Montauro e Gasperina.
Tutti ora schierati contro chi ha commesso i reati ambientali in una posizione ufficializzata dai rispettivi sindaci che hanno danno incarico all’avvocato Domenico Calabretta per la costituzione di parte civile nel processo.
<<La prossima udienza è fissata per il 25 giugno quando il Giudice per l’udienza preliminare – spiega l’avvocato- scioglierà la riserva sulla richieste di costituzione di parte civile>>. Subito dopo si darà il via alla fase dibattimentale, attesa per comprendere cosa sia realmente accaduto nelle acque del mar Ionio.
<<Con diverse delibera ogni Comune- spiega il sindaco di Soverato Daniele Vacca- ha ufficializzato la volontà di richiedere che venga riconosciuto il danno ambientale e di immagine per i centri del Basso Ionio. Per quanto ci riguarda è intendimento e volontà dell’amministrazione comunale di Soverato affermare e ribadire la cultura e lo spirito della legalità cui deve essere ispirata l’azione amministrativa. Ricorrono le condizioni per cui risulta opportuna e doverosa la costituzione di parte civile dell’Ente al fine di tutelare e difendere i diritti e gli interessi della collettività e del territorio, anche attraverso la richiesta di risarcimento dei danni materiali e di immagine subìti all’interno del processo instaurato a seguito dell’operazione Scirocco. Dai fatti emersi risulta come parte offesa il Comune di Soverato e valutando che sussistano i presupposti per costituirsi parte civile contro gli imputati nel suddetto procedimento penale, ritenendolo atto dovuto al fine di avvalersi della facoltà e dei diritti previsti dalle norme di procedura penale e nello stesso tempo atto cautelativo delle prerogative dell’Ente in relazione all’interesse pubblico per i danni subiti , abbiamo dato mandato al nostro legale di ufficializzare la nostra posizione ribadendo la nostra estraneità rispetto alle condotte oggetto di procedimento>>. La vicenda aveva messo insieme diversi tasselli arrivando a sequestrare nel 2020 il depuratore di località Pasquali, che serve i comuni di Montepaone, Montauro, Petrizzi, Gasperina, Stalettì e parte di Soverato Nord. L’impianto era diventato un’osservato speciale dai carabinieri forestali di Davoli che proprio da questa attività specifica, avevano allargato le indagini agli altri impianti gestiti dalla stessa ditta che aveva la responsabilità del depuratore montepaonese.
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