Quando Napoli milionaria! (l’esclamativo è decisivo) va in scena per la prima volta, il 15 aprile 1945 al San Carlo di Napoli, la “nuttata” non è ancora passata. Per Eduardo De Filippo è un momento cruciale: la commedia, scritta in poche settimane, è la prima delle cantate dei giorni dispari, cioè la raccolta dedicata agli aspetti negativi della vita. È ancora presto per distinguere i sommersi dai salvati e la città devastata dalla guerra, piena di soldati e borsisti, non sa ancora che di lì a poco sarebbe stata ancora più ferita dal sacco edilizio del sindaco-comandante Achille Lauro.
La speranza nei confronti del futuro non deve mai essere abbandonata. Anche quando la situazione appare drammatica, bisogna continuare ad essere ottimisti. Ce lo insegna Eduardo Defilippo quando volle rappresentare la nostra nazione, martoriata dalla guerra e dal mercato nero, dall’ipocrisia del regime e dall’ingordigia dei potenti, un’Italia in guerra, attraverso la storia del capofamiglia Gennaro Iovine. Ce lo ricorda in maniera magistrale la compagnia del Teatro Incanto, diretta da Francesco Passafaro che rimette in scena “Napoli Milionaria”, una commedia senza tempo, un dramma che fa ridere come solo Eduardo sapeva e sa fare, e – grazie alla credibilità e al talento di tutti gli attori e le attrici in scena– anche commuovere in maniera autentica. Un meritatissimo sold out, quello di domenica 28 gennaio al Teatro Comunale, nel centro del centro storico di Catanzaro, per un nuovo appuntamento con il cartellone della stagione della “Domenica d’Incanto”.
“Napoli Milionaria” è stata un’esperienza teatrale avvincente e coinvolgente che ha saputo catturare il pubblico sin dalle prime battute. La regia di Passafaro – uno straordinario Gennaro Iovine – ha saputo portare in scena la complessità dei personaggi, mantenendo un equilibrio perfetto tra la drammaticità della storia e l’umorismo peculiare di Eduardo De Filippo. Gli attori, con le loro interpretazioni brillanti, hanno reso giustizia ai caratteri ricchi e sfaccettati dei personaggi, regalando al pubblico una performance di alto livello.
La scena si apre nel 1942 a Napoli, nel basso, durante la Seconda Guerra Mondiale. La famiglia Jovine, guidata dal tranviere disoccupato Gennaro, si sostiene attraverso attività illecite gestite dalla moglie Amalia (una intensa Francesca Guerra) e dai figli Amedeo e Maria Rosaria. La casa è un luogo frequentato da acquirenti di beni di contrabbando. Gennaro, pur non condividendo questo stile di vita rischioso, è costretto a sottostare alla volontà della famiglia. La situazione cambia quando la polizia arriva per i controlli, costringendo Gennaro a fingere di essere morto per nascondere la merce. Con lo sbarco alleato, la situazione nel basso cambia. Gennaro è scomparso dopo un bombardamento, e la famiglia prosegue gli affari con Errico Settebellizze. Amedeo si unisce a un ladro di automobili, mentre Maria Rosaria si prostituisce e aspetta un figlio da un militare americano. Gennaro ritorna dalla prigione, ma la famiglia è cambiata. Vorrebbe condividere le sue esperienze, ma la realtà intorno a lui è concentrata sulla celebrazione del compleanno di Settebellizze. La situazione si complica quando si scopre che Rituccia, la figlia più piccola, è gravemente malata. Il medico consiglia una medicina particolare, in possesso di un uomo che Amalia aveva precedentemente ignorato. Questi dimostra generosità e cede la medicina. Gennaro, con una nuova comprensione delle sofferenze umane, guida la famiglia verso una vita onesta. La commedia termina con la casa che ritorna silenziosa, ma carica di ansia per il destino di Rituccia. La speranza è che, superata la notte, le cose torneranno alla normalità.
Il Teatro Comunale di Catanzaro ha fornito uno sfondo ideale per questa rappresentazione, offrendo un ambiente intimo che ha permesso al pubblico di immergersi completamente nella trama. I costumi sono stati curati nei dettagli, trasportando gli spettatori nel Napoli degli anni ’40. La scelta dei dialoghi e la cura della lingua napoletana sono state particolarmente apprezzate, aggiungendo un tocco di autenticità e rispettando l’eredità culturale dell’opera di De Filippo. La capacità di mantenere un equilibrio tra comicità e dramma ha reso l’intera rappresentazione avvincente, mantenendo alta l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine.
Un combinato disposto di talento artistico e di capacità registiche che restituiscono al pubblico una rappresentazione che cattura lo spirito dell’opera di Eduardo De Filippo, offrendo al pubblico un’esperienza teatrale indimenticabile.
Un applauso corale, quindi a: Francesco Passafaro, Francesca Guerra, Michele Grillone, Stefano Perricelli, Elisa Condello, Roberto Malta, Michele Muzzi, Mario Scozzafava, Marco Trocino, Domenico Vavalà, Francesca Romana Cirillo, Federica Trombetta , Anna Palmese, Marinella Bruno, Beatrice Lo Prete , Alice Saturnino, Teresa Valentino, Rosetta Gallo, Francesco Calvano, Gastone Barberio, Mariarita Nicastro.
Un Sold Out al Comunale significa avere 444 persone tutte sedute in poltrona. L’applauso finale, è stato il bellissimo simbolo di una serata indimenticabile per il “Teatro Incanto”.
“I complimenti del pubblico, le richieste di replicare, la gioia e l’emozione negli occhi del nostro pubblico hanno significato tantissimo e quindi abbiamo deciso di replicare Venerdì 2 febbraio 2024 alle ore 20”, comunica Francesco Passafaro. Sul sito del Teatro, una offerta speciale: ogni 2 biglietti acquistati, il terzo è regalati.
“Ha da passà ‘a nuttata!” – ricorda ancora una volta Passafaro -. E noi speriamo che la notti passi presto su tutte le guerre e anche sulla nostra nazione che, un po’ come quando fu scritta, ha bisogno dei vari capifamiglia che si prendano le loro responsabilità e la facciano uscire dall’impasse di essere da sempre una nazione a metà”.
Per info e biglietti: 0961 741241; info@ilcomunale.it; www.ilcomunalecz.it