Molti sindaci hanno appreso la notizia dalla Stampa e preferiscono prima di esprimersi in merito, attendere di comprendere il contenuto della delibera con cui la Regione Calabria commissaria 30 comuni calabresi per non aver vigilato sui fenomeni di abusi edilizi.
Un provvedimento adottato per l’ “inerzia e l’inadempienza” degli enti pubblici, in cui finiscono anche 5 comuni della provincia di Catanzaro: Lamezia Terme, Nocera Terinese, Sellia Marina, Montauro e Soverato.
Una black list di cui non si sono ancora compresi i criteri di inserimento degli enti coinvolti, in un fenomeno esistente anche in molti altri centri della regione. Il presidente Occhiuto presenta il documento varato dalla sua giunta come di “particolare e incisiva rilevanza politica”, uno strumento che mira a colpire l’abusivismo su suoli non idonei alla fabbricazione”. Un documento che, però, sembra destinato ad aprire un tema molto più complesso da affrontare. Dinanzi le denunce di abusi si inseriscono infatti spesso le lungaggini burocratiche che finiscono per agevolare chi ha realizzato lavori privi di autorizzazione. Le ordinanze di demolizione rimaste ferme al palo, spesso non hanno avuto seguito per le ristrettezze economiche dei piccoli enti che non hanno risorse per provvedere d’ufficio alle demolizioni con addebito ai responsabili. In altri casi rimangono invece appese alle risposte di condoni edilizi richiesti anche in maniera strumentale, nella consapevolezza che per avere un diniego spesso il lasso di tempo che intercorre tra la presentazione delle domande e il responso é di diversi mesi o anche anni.
Un fenomeno su cui si sono accesi negli ultimi tempi i riflettori della Procura della Repubblica e dei carabinieri della compagnia di Soverato impegnati in sopralluoghi atti a verificare la situazione urbanistica del territorio. E nel vaso di Pandora, che potrebbe scoperchiarsi dopo la pubblicazione della delibera, si potrebbero inserire anche le tante abitazioni create abusivamente all’interno di locali commerciali o accatastate come depositi che vengono regolarmente abitate da chi é riuscito a ottenere al suo interno anche la residenza e l’inserimento del locale nelle liste dei tributi calcolati con le tariffe di “prima e seconde” abitazioni.