Con il voto favorevole dell’Aula, si chiude un calvario per centinaia di lavoratori e si apre una pagina nuova per la forestazione calabrese.
Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge – firmatari i consiglieri Comito, Crinò, De Nisi, Gallo, Gelardi, Graziano e Neri – attraverso la quale si punta a garantire stabilità occupazionale ad operatori che passeranno alle dipendenze dell’azienda Calabria Verde.
Nello specifico, grazie alla legge di fresca adozione, a costi invariati per le casse della Regione, sarà possibile trasferire alle dipendenze di Calabria Verde, con contratti a tempo determinato, i lavoratori rientranti nel bacino della Legge 15/2008, circa 515 unità oggi impiegati in alcuni Comuni calabresi e presso l’Ente Parco nazionale del Pollino e da destinare ora allo svolgimento di attività esecutiva di cantieristica forestale, lotta attiva agli incendi boschivi e contrasto al dissesto idrogeologico.
Soddisfazione da parte della Cgil Calabria
Il Coordinatore Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro: “Ieri è stata una giornata importante per il superamento di un altro pezzo di precariato storico in Calabria. Come CGIL Siamo stati i primi ad aver promosso questa proposta all’epoca alla compianta Presidente Santelli. Vista l’impossibilità degli enti di procedere alla stabilizzazione degli stessi lavoratori per quanto ci riguardava era l’unica soluzione possibile e attuabile.
Insieme alle sigle sindacali Uiltemp e Felsa Cisl siamo riusciti anche a coinvolgere le amministrazioni comunali di San Giovanni in Fiore e Acri sulla bontà dell’operazione e con un grande lavoro di squadra abbiamo raggiunto questo obiettivo grazie anche ai due assessori al ramo, Gianluca Gallo e Giovanni Calabrese che ieri hanno proposto e votato insieme all’opposizione questa norma che da l’avvio all’Iter per la contrattualizzazione entro fine anno di questi lavoratori.
Va ricordato che mancano ancora alcuni passaggi obbligatori per formalizzare il tutto e che il tempo stringe e bisogna completare l’iter burocratico per permettere a questi lavoratori di poter lavorare con Calabria Verde almeno una settimana nel 2023 ma la legge ormai è storia e la storia ci dice che dopo gli Lsu/Lpu un altro bacino di precariato della pubblica amministrazione calabrese vede finalmente la luce in fondo al tunnel.”
“Traguardo storico” per la Regione Calabria
“Si tratta di una misura importante, per molti versi storica”, ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, che oltre ad essere tra i proponenti dell’iniziativa ne ha anche illustrato i contenuti davanti al Parlamento regionale.
Grazie alla determinazione ed alla lungimiranza del Presidente Occhiuto, insieme al collega delegato al lavoro, Giovanni Calabrese, e con il sostegno di tutta la Giunta – ha aggiunto Gallo – nel confronto costruttivo con i sindacati ed anche con le forze di opposizione in Aula siamo riusciti a tagliare un traguardo che sembrava irraggiungibile, per di più senza gravare sulle finanze regionali.
Si sanano ingiustizie ataviche – ha infine evidenziato l’assessore Gallo -, si offrono soluzioni occupazionali, si tutela il grande patrimonio della forestazione calabrese: un modello virtuoso da replicare per garantire giustizia sociale e sviluppo sostenibile”.
L’assessore regionale al lavoro e formazione professionale, Giovanni Calabrese in una nota dichiara: “Dopo la pubblicazione del “Dossier sul precariato” in Calabria, dove emergono preoccupanti dati e rilevanti costi a carico del bilancio regionale, ieri in Consiglio regionale, abbiamo assistito ad un importante passo verso il percorso ‘svuota bacini del precariato’ per la normalizzazione in materie di politiche attive del lavoro, con la proposta di legge che riguarda i bacini dei precari, quali la legge 15/2008 e 40/2023. Con questa azione si garantirà stabilità occupazionale ai lavoratori precari che passeranno alle dipendenze di Azienda Calabria Verde. Un momento importante che ha visto il Consiglio regionale votare all’unanimità, che il presidente Occhiuto ha rimarcato quale segnale importante e di condivisione per la lotta al precariato. Un traguardo storico raggiunto dopo il confronto con i principali Comuni coinvolti, con i sindacati, con Azienda Calabria Verde, riscontrando la disponibilità dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, primo firmatario dell’iniziativa condivisa con gli altri consiglieri di maggioranza”.
“La legge 15/2008 – ha spiegato Calabrese – ha un bacino di 515 lavoratori precari, di cui 80% sopra i 55 anni, con la mansione principale di giardinieri, impiegati in alcuni Comuni calabresi e presso l’Ente Parco nazionale del Pollino e da destinare ora allo svolgimento di attività esecutiva di cantieristica forestale. La Regione, dunque, che oggi spende dal bilancio per questo bacino circa 8 milioni di euro di risorse storicizzate, grazie alla nuova legge sosterrà l’opportunità della contrattualizzazione, dopo la manifestazione d’interesse su base volontaria, trasferendo ad Azienda Calabria Verde le risorse economiche necessarie. Analoga situazione avverrà per i 64 precari della legge 40/2013 (di cui la maggior parte superano 50 anni) che impattano risorse storicizzate per circa 758 mila euro”.
“Un percorso – rimarca l’esponente della Giunta – che rientra nell’attività virtuosa del Governo regionale che abbiamo avviato al fine di svuotare i bacini a carico della Regione, fermo restando il rigido indirizzo politico che con il presidente Roberto Occhiuto si sta perseguendo affinché nella nostra Regione non si vadano più a creare misure di precariato. Grazie all’assessore Gianluca Gallo per aver lavorato assiduamente e tracciato un percorso importante considerando anche la valenza di questi lavoratori nel settore dell’agricoltura e forestazione. Grazie a tutti i consiglieri regionali e al gruppo di Fratelli d’Italia con cui stiamo condividendo azioni necessarie per il mercato del lavoro e lo sviluppo della nostra Regione. Le politiche errate del passato, che hanno provocato ritardi al Governo regionale, creano illusioni ed aspettative alle persone che oggi arrivano all’età pensionabile con la sola pensione sociale. Il nostro obiettivo – sostiene infine l’assessore Calabrese – è quello di creare condizioni sostenibili e modelli virtuosi di impiego per avere in Calabria lavoro vero e fare in modo che i calabresi possano restare in Calabria con opportunità lavorative e requisiti di dignità che, spesso, sono mancati a causa di un corto circuito alimentato anche dalla politica”.