SOVERATO- Si deciderà al Tar il futuro della Ex Comac. I titolari della società che ha in mano la struttura presentano un ricorso impugnando, il rigetto dello studio di fattibilità a firma del responsabile dell’Utc di Soverato che lo aveva bollato come “inammissibile”. Al centro della disputa il tentativo della società di presentare un progetto per edificare sull’area su cui sorgono i resti dell’ex fabbrica di quarzo per anni data in concessione al Comune di Soverato per utilizzarla per la realizzazione di eventi. Una struttura finita all’asta e aggiudicata a imprenditori catanzaresi che ora tentano di ridisegnarne il futuro.
La disputa si incentra sulle visioni opposte dei privati che considerano l’area come edificabile tentando di far valere il contesto su cui sorge il manufatto e il Comune che, richiamando normative e Prg, sottolinea che la struttura ricada su un area destinata a ospitare servizi. Una vicenda che ha da sfondo due progetti già sfumati tra cui uno che aveva manifestato l’intento di costruire un edificio residenziale a torre, con pianta ristretta e altezza massima da sviluppare fino a esaurimento della volumetria consentita e uno che mirava a realizzare, in una seconda opzione, un edificio residenziale a blocco, con pianta allargata e altezza pari a quella dell’edificio più alto preesistente e limitrofo.
Si passa ora alle maniere forti con gli imprenditori determinati a far valere la loro posizione contestando un difetto di istruttoria nella pratica rigettata dal Comune, un difetto di motivazione e l’eccesso di potere nella redazione dello stesso atto da parte del responsabile dell’ufficio tecnico e non di una commissione edilizia. La richiesta al Comune é di disconoscere l’atto a firma del dirigente, pena la richiesta di un risarcimento danni. Una posizione su cui si attende ora la risposta dell’ente soveratese che dovrebbe costituirsi parte civile nei prossimi giorni fornendo la sua visione dei fatti. © Riproduzione riservata