La fase iniziale di apertura della stagione venatoria ha visto impegnati i Carabinieri Forestali del Gruppo di Catanzaro in numerose azioni di sorveglianza, con l’obiettivo di prevenire e reprimere ogni forma di illegalità ambientale, anche al fine di tutelare la fauna selvatica.
Nell’ambito di mirati servizi antibracconaggio svolti nei mesi di ottobre e novembre 2023, i Nuclei Forestali di Lamezia Terme e Nocera Terinese, con la collaborazione delle Guardie ecozoofile dell’Associazione “Fare Ambiente”, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 6 persone perché, durante l’attività di caccia nei Comuni di Lamezia Terme-Nicastro e di Nocera Terinese, sono stati sorpresi in possesso di richiami acustici elettromagnetici vietati dalla legge, riproducenti, in particolare, il verso del tordo e dell’allodola. Nei confronti dei diversi cacciatori, residenti in differenti località del lametino e del cosentino, è scattato il sequestro – convalidato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Lamezia Terme – oltre che dei richiami, anche delle armi, 6 fucili e diverse decine di cartucce calibro 12 e calibro 20 a piombo spezzato, per violazione delle norme sul prelievo venatorio di cui alla Legge 157 del 1992.
La fauna selvatica omeoterma è tutelata non solo da leggi nazionali e regionali ma anche da direttive e regolamenti europei, che sottolineano l’ampia valenza del patrimonio faunistico anche oltre i confini di ciascuna nazione. Infatti, gli animali selvatici rivestono un ruolo ecologico all’interno degli ecosistemi naturali e nel contesto agrosilvopastorale che non può essere depauperato. In tale ottica le norme disciplinano le modalità di prelievo delle varie specie cacciabili, vietando mezzi di cattura non selettivi (es. reti, trappole, etc.) e mezzi di richiamo elettroacustici.
Sulle linee di indirizzo europee, è in corso di svolgimento un mirata campagna di contrasto al bracconaggio predisposta da Europol, denominata “Operation Bird 2023”,che coinvolge i carabinieri del comparto forestale anche sul territorio catanzarese.I controlli svolti sono mirati alla verifica della legittimità delle licenze di porto di fucile per uso caccia, al rispetto dei confini delle aree dove questa è preclusa (aree protette, come il Parco Nazionale della Sila), al rispetto delle norme sull’utilizzo dei mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria, sulle specie cacciabili (in particolare sull’avifauna migratoria) e sulle autorizzazioni degli appostamenti fissi.