A dirigere le operazioni i carabinieri della compagnia di Soverato al comando del capitano Marco Colì, sul posto anche Vigili del Fuoco, capitaneria di porto e mezzi di soccorso. Sono tre in tutto gli sgomberi realizzati nell’operazione di questa mattina, in uno degli ultimi capitoli di una vicenda partita nel 2020 con il sequestro di oltre 60 manufatti costruiti senza i necessari titoli autorizzativi.
A realizzare le indagini la Procura della Repubblica che aveva acceso i riflettori sulla situazione creatasi negli ultimi 60 anni nella costa di Caminia, frazione marina del Comune di Stalettì. Qui gli abitanti del paese erano stati “invitati” negli anni ’60 ad occupare i territori all’ora disabitati della costa, dietro la promessa, mai mantenuta, di rendere legittime le costruzioni. Abitazioni poi passate da operazioni di compravendita e fitto, fino a quando non si è deciso di avviare i controlli che hanno rilevato gli abusi.
Di qui l’intimazione di procedere agli sgomberi e alle demolizioni parzialmente realizzati. A rimanere occupate sette abitazioni, quelle degli occupanti che avevano dichiarato di non avere alternative. Tre di queste sono state sgomberate in maniera coatta ieri, offrendo agli occupanti collocazioni alternative all’interno di case o strutture ricettive, le altre subiranno la stessa sorte appena verranno rintracciati i proprietari al momento non reperibili. Subito dopo si avvieranno ulteriori demolizioni per concludere il ripristino dello stato dei luoghi e la loro riqualificazione.
La palla passerà quindi al Comune di Stalettì che avrà il problema di reperire i fondi per anticipare le spese da richiedere poi ai responsabili degli abusi. © Riproduzione riservata