Dopo il sequestro delle pompe di sollevamento a Staletti, interviengono i consiglieri di minoranza Alfonso Mercurio, Rosario Mirarchi e Francesco Fragomele:
“Sogno o son desto?
La notizia del nuovo sequestro degli impianti di sollevamento dei reflui fognari ci lascia attoniti e sgomenti. Ciò che, invece, non sorprende più è l’ormai consueto atteggiamento del Sindaco, che, ogni volta che si verifica un evento grave – come in questo caso – si dichiara all’oscuro dei fatti, privo di informazioni o, peggio, non adeguatamente informato dai suoi collaboratori.
Si tratta di una vicenda di estrema gravità che merita di essere approfondita nei prossimi giorni, dopo un’attenta analisi della documentazione ufficiale.
L’aspetto più inquietante è che questo nuovo sequestro avviene a meno di un anno dal primo, avvenuto il 10 maggio 2024, quando, per la prima volta nella storia di Stalettì, la Guardia Costiera aveva disposto il blocco di tutte le stazioni di sollevamento. A seguito di quell’evento, sugli impianti sequestrati sono stati investiti 150.000 euro, concessi dalla Regione Calabria al Comune.
Con la determina n. 385 del 29 novembre 2024, il Comune attestava la conclusione dei lavori di “efficientamento delle stazioni di sollevamento”. Inoltre, durante il Consiglio comunale del 12 novembre scorso, il Sindaco ha dichiarato testualmente:
“Per la prima volta il paese ha un sistema fognario strutturalmente efficiente. Prima c’era la fogna a cielo aperto, ora non più.”
Peccato, però, che quegli stessi impianti risultino nuovamente sotto sequestro dal 6 febbraio 2025.
Alla luce di questi fatti, è legittimo chiedersi: come è possibile che, dopo un ingente investimento e dopo le rassicurazioni dell’amministrazione, ci si ritrovi punto e a capo? Chi ha sbagliato? Chi si assumerà la responsabilità di questo ennesimo disastro?
I cittadini meritano risposte chiare e trasparenza. Non possiamo più accettare giustificazioni vaghe o dichiarazioni di circostanza. L’amministrazione deve assumersi le proprie responsabilità e spiegare con urgenza come sia stato possibile arrivare nuovamente a questa situazione critica”.
Gruppo consiliare “Liberamente”
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