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Soverato, la storia di un padre che ottiene l’affido paritario: “dopo anni esaudito il desiderio di mio figlio”

La lotta di un uomo di Soverato che diventa quella di molti padri che, dopo la fine di un legame coniugale, reclamano la possibilità di un affido paritario e insieme ad esso l’opportunità di vivere in libertà la propria genitorialità.

Una storia che ha un lieto fine e che porta al riconoscimento di bigenitorialità chiesto in anni di battaglie legali dal papà soveratese, assistito nella sua lotta dall’avvocata Paola Torchia del foro di Catanzaro.

“È stato attuato appieno- spiega il legale- il principio di bigenitorialità, evocato dall’art. 337ter c.c. in combinato disposto con l’articolo 30 della Costituzione, grazie ad un lungo e duro lavoro durato tre anni e mezzo, iniziato dapprima in contenzioso e conclusosi con un accordo tra le parti dopo l’ascolto del minore, che ha espresso la volontà di vivere con entrambi i genitori in maniera paritetica.

Il colloquio con il minore è stato richiesto al giudice per saggiare l’autenticità e la veridicità del suo volere, a fronte della domanda del padre di affido condiviso con collocamento paritario del figlio presso entrambi i genitori, in luogo del collocamento prevalente presso la madre (che ne chiedeva, invece, la conferma).

La sentenza emessa dal Tribunale dopo un percorso giudiziale abbastanza articolato e travagliato, è stata frutto della volontà di intenti a cui i genitori sono dovuti addivenire per il bene del minore. In questi anni, dopo una fase processuale abbastanza difficile, i genitori sono riusciti finalmente a ristabilire tra di loro un armonico equilibrio di intenti e hanno deciso, congiuntamente, dopo l’ascolto del minore da parte del Tribunale, di optare per un affido paritario del figlio, considerato anche dal Giudice il più confacente al suo benessere ed alle sue esigenze. 

Una vittoria – prosegue il legale – che non riguarda solo l’accoglimento della domanda iniziale, quanto, anche e soprattutto, il ripristino di un dialogo tra i genitori che, nonostante le acredini iniziali, hanno comunemente deciso di realizzare il benessere del figlio, soprattutto dopo che quest’ultimo ha manifestato al Giudice la volontà di poter stare, in tempi uguali, con la mamma e con il papà.

Una vicenda a lieto fine che non deve far perdere mai la speranza a tutti quei papà che vogliono fare i papà e che deve essere un esempio per tutti i genitori che si trovano in conflitto: un accordo, anche se il processo è iniziato in contenzioso, si può sempre trovare nell’interesse dei figli, i quali hanno diritto di godere appieno di entrambe le figure genitoriali”.

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