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Satriano: la verità del sindaco sull’uscita di Basile

Arriva la risposta del sindaco di Satriano Massimiliano Chiaravalloti sul caso che ha portato alla revoca del vicesindaco Giuseppino Basile:

“In merito alla nota diffusa dall’ex vicesindaco-scrive Massimiliano Chiaravalloti- Giuseppino Basile, come suo solito, tanti sono i contenuti a dir poco mitologici raccontati per descrivere la revoca del suo incarico di Vicesindaco e assessore.

Infatti, tutti gli accordi politici assunti prima delle elezioni, sono stati rispettati in quanto tutte le deleghe richieste da Basile sono state assegnate al suo ormai ex gruppo. La rinuncia ad un assessorato di cui parla Basile in realtà è stata dovuta a due motivi: 1) la non elezione di uno dei “suoi” candidati; 2) le quote rose, non avendo inserito tra i “suoi” candidati alcuna figura femminile. Quindi nessuna concessione bonaria è stata fatta per mantenere unità, coesione e quant’altro, cosa che invece in questi 5 anni Basile ha cercato sempre di rompere andando a cavalcare qualsiasi difficoltà, mettendo inoltre sempre in cattiva luce il Sindaco e l’amministrazione fuori dalle stanze comunali.

Nonostante tutto questo, nonostante incontri già datati dove Basile veniva smascherato (anche alla presenza di consiglieri di minoranza) sulle sue intenzioni di rompere la squadra cercando di convincere anche qualche consigliere a seguirlo, per crearne una ex-novo, e proponendosi come futuro candidato Sindaco contro di me, proprio io ho evitato di andare a rottura digerendo anche queste situazioni per mantenere l’unità del gruppo.Come se ciò non fosse già abbastanza, in una delle ultime riunioni di maggioranza Basile millantò, nel suo tipico modo di fare, anche di aver avuto la possibilità di far cadere l’amministrazione ma di non averlo fatto in quanto comunque la maggioranza stava rispettando pienamente il programma amministrativo presentato ai cittadini.

Il dato politico è quindi facile da analizzare: Basile era stato già espulso dalla lista ALBA nel 2018, è stato abbandonato da quello che era il suo gruppo di consiglieri targati “Primavera”, è stato revocato anche da questa amministrazione. Una carriera politica che a meno di 40 anni vede solo revoche ed espulsioni, senza nessuna azione concreta messa in campo in 5 anni daVicesindaco, ma in compenso tanto fumo. Sarebbedovuto essere questo il principale motivo di revoca, ma in questi anni proprio da gruppo, io stesso e tanti assessori ci siamo sobbarcati di lavoro extra per coprire le deleghe che, di fatto, non ha mai portato avanti, salvo cercare poi di “vendere” come suo il buon lavoro fatto da altri. Quindi falsa è anche l’affermazione che “il sindaco ha insabbiato le sue azioni”: in politica chi è capace si prende tutto lo spazio di cui ha bisogno per mettere in atto progetti, idee e quant’altro. Se non si fa, è perché semplicemente non si ha voglia o non se ne è capaci. Basti pensare che questa amministrazione ha avuto talmente tanta apertura verso proposte costruttive, che anche un consigliere di minoranza è riuscito a mandare avanti una sua idea realizzando un bellissimo progetto (Orienta Giovani di Pietro Curatola). Quindi, se anche un consigliere di minoranza è riuscito a farsi spazio, come è possibile che non lo abbia fatto un Vicesindaco, Assessore con 3 deleghe e capogruppo di maggioranza?

Dopo le scorrette dimissioni da capogruppo de “l’Altra Satriano” presentate in Consiglio Comunale senza comunicare preventivamente alcunché alla maggioranza, dichiarando di creare un gruppo autonomo e contestando inoltre ogni punto all’ordine del giorno senza mai avere però il coraggio di prendere una posizione contraria al voto del gruppo, sia nell’ultimo C.C. che in questi 5 anni, quindi approvando tutto quello che è stato fatto, e nonostante dal giorno dopo le dimissioni da capogruppo ha iniziato a interfacciarsi sia con me che con gli uffici solo con atti ufficiali inviati al protocollo, in data 14 Luglio tutto il gruppo di maggioranza ha inviato una nota ufficiale per chiedere a Basile di ritornare sui suoi passi in merito alle dimissioni, di incontrare la maggioranza e spiegare i motivi della sua decisione nonché di valutare la possibilità di completare insieme il mandato amministrativo. A questa nota il Vicesindaco non solo nemmeno rispondeva, evidenziando quindi disinteresse a chiarire la sua posizione all’interno della maggioranza, ma dopo essere stato revocato dal suo ruolo, si scusava (come nemmeno un bambino di 10 anni quando finge il mal di pancia per non andare a scuola) per non aver potuto rispondere alla nota in tutti questi giorni, poiché affetto da un virus che, evidentemente, non gli ha impedito di continuare a inviare pec agli uffici comunali, di partecipare ad eventi pubblici in qualità di Vicesindaco, ma gli ha impedito solamente di rispondere alla richiesta inviatagli dalla maggioranza.

Chiudo, senza voler più entrare in polemica nemmeno per replicare ad eventuali altre note stampa che seguiranno, soffermandomi sul titolo dell’articolo. Conosco bene Giuseppino e, almeno da parte mia, sul piano personale continuerò ad avere un buon rapportocon lui, ma finché purtroppo non si libererà di quel macigno politico che corrisponde al numero di voti portati in dote da suo padre, politico elettoralmente navigato ma di cui non si ricorda un’opera concreta da lui voluta e realizzata in un ventennio di assessorati vari, ma piuttosto tutti riconoscono il suo modo “clientelare” di fare politica, sarà difficile per lui intraprendere esperienze politiche in maniera seria e soprattutto libera e non condizionata”.

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