Il gip Mario Santoemma ha revocato il sequestro finalizzato alla confisca delle società Food & More srl e Paoletti srl, sostituendolo con la misura del controllo giudiziario. La decisione accoglie parzialmente l’istanza avanzata dai legali dell’imprenditore Paolo Paoletti, gli avvocati Sergio Rotundo e Francesco Gambardella, durante l’udienza del 20 ottobre scorso.
Il provvedimento, motivato da una relazione tecnica prodotta dalla difesa, segna un punto di svolta nell’inchiesta avviata lo scorso febbraio sul presunto sfruttamento dei lavoratori nei supermercati gestiti dal gruppo Paoletti.
Nell’ordinanza di revoca, il giudice ha definito “sproporzionato” il sequestro disposto in precedenza, giudicandolo in contrasto con il principio di proporzionalità e adeguatezza che ne legittima l’uso. Secondo il gip, infatti, il patrimonio sequestrato sarebbe stato ben dodici volte superiore rispetto all’indebito arricchimento contestato all’imprenditore.
Il gip ha inoltre sottolineato che non vi è prova che le aziende coinvolte siano state costituite al solo scopo di compiere condotte di sfruttamento:
“Le aziende-scrive- sono state create e gestite per realizzare profitto, una parte del quale è risultata illecita”
Si evidenzia poi l’atteggiamento collaborativo di Paolo Paoletti, che, dopo aver parzialmente ammesso le proprie responsabilità, ha già avanzato proposte risarcitorie nei confronti dei lavoratori coinvolti, nell’ottica di garantire una continuità aziendale.
L’imprenditore ha inoltre mantenuto fideiussioni personali a sostegno delle società, evitando così la loro liquidazione e la perdita di numerosi posti di lavoro. Condotte che, secondo il gip, sono “incompatibili con uno scopo esclusivo di introitare reddito dal solo sfruttamento dei lavoratori”.
Niente restituzione, ma controllo giudiziario
Nonostante la revoca del sequestro, il giudice ha escluso la restituzione immediata delle aziende, per evitare il rischio di vanificare le cautele contro una possibile reiterazione delle condotte illecite.
È stato quindi disposto il controllo giudiziario, misura finalizzata a garantire la regolare prosecuzione delle attività imprenditoriali e la “sanificazione” da eventuali pratiche di sfruttamento.
Al momento, Paolo Paoletti e altre cinque persone sono imputati nel procedimento principale con rito abbreviato, mentre le due società figurano come responsabili civili nel filone parallelo con rito ordinario.


