Montauro si prepara all’estate con un commissario prefettizio dopo lo scioglimento del consiglio comunale a seguito delle dimissioni in contemporanea di sei consiglieri. Francesco Giacobbe, funzionario economico-finanziario in servizio nella Prefettura di Catanzaro, avrà un compito non facile all’interno di un Comune in cui tanti sono i progetti sospesi che dovrà portare a termine. Da decidere nell’immediato la riapertura del passaggio all’interno del torrente Franco per rimettere in contatto la frazione di Calalunga con Pietragrande, il calendario di eventi estivi e la possibilità di portare o meno a termine l’apertura della nuova scuola primaria con il trasferimento delle classi da Montepaone lido. Un progetto questo messo seriamente in discussione con il commissariamento del Comune, considerando che la nuova scuola è totalmente priva degli arredi che permetterebbero agli alunni di svolgere le attività. Intanto in paese si ragiona sull’opportunità della scelta, mentre l’ex sindaco Giancarlo Cerullo commenta l’accaduto.
“Già in fase di composizione della lista- spiega Giancarlo Cerullo- si erano palesati dei problemi. La quadra si è trovata con la mia candidatura a capo lista perché non si trovavano altri accordi, ma per me non era fondamentale assumere questo ruolo. Avevamo concordato una rotazione all’interno dell’esecutivo, ma quando si è arrivati al punto di farlo a Mattia, Schiavone e Cerullo non è andata bene. Schiavone appena è stata nominata Mariangela Carito come vincesindaco ha dichiarato che non avrebbe più collaborato con noi; fin dall’inizio ha avuto l’idea di far cadere questa amministrazione e nell’ultimo consiglio lo ha anche ammesso pubblicamente: dicendo di essere stato sempre contro.
Hanno cercato di mandarmi a casa già dopo tre mesi, ma siamo riusciti ad arrivare a cinque anni. Ho passato gran parte del mio tempo a sedare i litigi tra i consiglieri, non tra il sindaco e i consiglieri. Discorso a parte è per Leo Aiello per cui il Comune non è stata una priorità, come attestano le sue presenze all’interno dei consigli comunali e delle giunte. La crisi si è aggravata quando chi aveva ambizioni ha perso il suo pennacchio. Per ciò che mi riguarda- continua l’ex sindaco- sono sereno, ma dispiaciuto. Non ritengo sia utile per il paese di Montauro un commissariamento alle porte dell’estate. Nelle ultime ore ho ricevuto il sostegno dei cittadini, amareggiati per come sono andate le cose e tanta gente si è proposta per comporre con me una lista futura. Ho già annunciato che siamo pronti a riproporci: esiste un “noi”, ma non esiste un “loro”. Spero che il commissariamento non pregiudichi l’estate montaurese. Per ciò che mi riguarda lascio in eredità tanti progetti, ma sopra tutti il risanamento economico di un Comune che al mio insediamento rischiava il dissesto e che ora è un ente virtuoso”.
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