Situazione calda a Montauro dove dopo l’ultimo consiglio comunale il sindaco Giancarlo Cerullo sfida la minoranza in un comunicato piccato, in cui bolla come una vittoria di Pirro la votazione che ha decretato la non approvazione dei due punti all’ordine del giorno.
“Proclami di inenarrabili vittorie- spiega il sindaco- teatrini costruiti ad arte e fantomatici circi con comparse discutibili:la verità sul progetto preliminare del centro di raccolta e la bagarre costruita sopra per screditare l’operato dell’Amministrazione continua senza sosta.
La vittoria per bloccare uno studio di fattibilità, non un progetto esecutivo e finanziato, è stata festeggiata con stappi di champagne e cene di gala, come se si fossero svolte e vinte le elezioni. Alla riunione con i cittadini tenutasi il giorno 5 maggio, alla presenza dell’unico vero componente coerente e da sempre nella minoranza Roberto Sestito intervenuto, si era già deciso di individuare un’altra area, preferibilmente in marina, dove sicuramente il problema dell’abbandono è molto più sentito e urgente, anche se ci vorrà molto più tempo e sarà necessario reperire molti altri fondi.
La mozione di opposizione, dopo la discussione non è stata ovviamente neanche votata perché, oltre a non avere efficacia, collegialmente si è deciso di interrompere le fasi successive, nei fatti quindi una vittoria di Pirro.
Stupisce invece l’irresponsabilità di osteggiare la variazione di bilancio dove comunque si stanziavano i 190.000 euro per la realizzazione del centro in un’altra area e soprattutto importanti e necessarie variazioni relative al bilancio e alla realizzazione del progetto di riqualificazione del cimitero comunale, già finanziato e ad oggi a rischio se il Presidente del Consiglio non convocherà la seduta nei tempi previsti dalla legge e verrà votata la variazione.
Il bilancio consuntivo dove si riportano i veri risultati dell’amministrazione, cioè un nettissimo miglioramento della situazione finanziaria che allontana definitivamente lo spettro del dissesto, grazie a politiche intelligenti, senza sprechi e una propensione al risanamento dell’incredibile debito ereditato in 40 anni di storia, affrontato con lo spirito diligente del buon padre di famiglia, è stato votato da 5 componenti e 6 astensioni.
Quest’amministrazione ha provveduto negli anni a sanare immense criticità ereditate (in futuro saranno elencate dettagliatamente) con grandi sacrifici e ristrettezze sull’operatività e soprattutto non ha contratto nessun debito e nessun mutuo per le tantissime opere pubbliche realizzate e in fase di realizzazione, finanziate interamente da contributi pubblici.
Abbiamo sostenuto convintamente le collaborazione con altri enti per uscire da arroccate posizioni campanilistiche e abbiamo incoraggiato le attività associative comunali e non, che hanno radicalmente cambiato il volto del paese con eventi e manifestazioni culturali di livello, proiettando un’immagine del paese ben diversa dalla precedente.
Milioni di euro pagati per portare Montauro dove merita e garantire un futuro migliore a tutti i cittadini indistintamente, ma questo non viene spiattellato quotidianamente sui giornali ed è frutto di un costante, professionale e certosino lavoro per il quale non ci si aspetta ringraziamenti. In verità le minoranze sono unite da un unico scopo: screditare l’ottimo lavoro svolto.
Divisi tra loro da ineguagliabili appetiti politici e non, sempre alla ricerca di posizionamenti che garantiscono visibilità, non trovano nemmeno la quadra per costituire un unico gruppo consiliare richiesto addirittura con una mozione in consiglio comunale da quasi due mesi.
10 sindaci, 25 vicesindaci e 40 assessori comporranno la prossima lista che si presenterà contro la nostra compagine alle elezioni 2026.
Ma se queste minoranze hanno tutti i numeri per finire quest’esperienza amministrativa perché, come ribadito dal sindaco a termine del Consiglio Comunale, non hanno la volontà di farlo?
La spiegazione è fin troppo semplice: hanno la certezza di perdere la visibilità, di non essere sicuramente rieletti e ritornare ad essere semplici cittadini”. © RIPRODUZIONE RISERVATA