Lo strappo con la sua maggioranza si era già consumato nei mesi scorsi, ma risulta ancora più evidente con la pubblica protesta a cui prende parte il consigliere di Montauro Paolo Mattia che, alla vigilia di un consiglio comunale che si preannuncia infuocato, contesta la delibera che sarà in esame, relativa a un cambio di destinazione d’uso che porterà alla lottizzazione di 52 villette in un terreno originariamente destinato ad attività turistiche.
“Venerdì 30 agosto – spiega Paolo Mattia- il Consiglio Comunale di Montauro dovrà decidere se consentire il cambio di destinazione d’uso di un terreno di migliaia e migliaia di MQ nella zona di Pietragrande che, così, da zona turistica diventerebbe residenziale, consentendo una lottizzazione che prevede l’edificazione di oltre 50 ville nella zona subito dopo il torrente Franco e, quindi, la costruzione di un ennesimo quartiere dormitorio senza servizi e senza alcuna visione di sviluppo.
Le poche decine migliaia di euro che vedrebbe il comune dalla ditta interessata sono una cifra irrisoria ed uno specchietto per le allodole da utilizzare per giustificare l’azione che l’amministrazione sta, inspiegabilmente, perorando!
Quando ci candidammo 4 anni fa, nel 2020 che sembra ormai lontanissimo, chiedemmo sostegno alla popolazione promettendo discontinuità con il passato, impegnandoci ad amministrare in modo diverso ed avendo, come unico obiettivo, la difesa e lo sviluppo del territorio di Montauro.
Consentire l’edificazione di oltre 50 ville e cementificare un quartiere che, nei mesi estivi, risulta già estremamente congestionato, rappresenta il più grande tradimento rispetto agli impegni presi in campagna elettorale e sarebbe un errore imperdonabile per una serie di ragioni:
1: Attualmente la destinazione di quel terreno risulta turistica e, quindi, si potrebbero costruire solamente strutture alberghiere e attività commerciali che ruotano intorno al settore turistico.
Montauro, come del resto tutta la costa jonica, non ha bisogno di altri quartieri dormitorio composti da seconde case ma, piuttosto, di strutture ricettive che possano ospitare turismo esterno e che, con il loro indotto, possano agevolare il tessuto sociale dell’intero territorio (penso alla tassa di soggiorno, ai posti di lavoro che deriverebbero dalle strutture alberghiere e all’economia che muoverebbero centinaia di veri turisti);
2: Ogni anno il Comune di Montauro deve fronteggiare le sfide della crisi idrica (che in previsione, vista la sempre crescente scarsità di acqua sarà, purtroppo, sempre più difficile da arginare), della tenuta del sistema fognario e della raccolta di rifiuti; ora provate ad immaginare cosa comporterebbe l’arrivo, senza alcun intervento propedeutico, di circa 200 nuove persone (considerando una media di quasi 4 persone per nucleo familiare).
3: La costruzione di queste ville comporterebbe l’utilizzo di migliaia di metri cubi di cemento in spregio a qualsiasi politica ecologica che, fino ad ora, è sempre stata il faro di questa amministrazione Comunale.
Il mio personalissimo augurio è che gli amici e colleghi consiglieri che saranno chiamati venerdì a decidere questa delicatissima tematica possano realmente tenere in considerazioni tali oggettive criticità e che facciano una scelta di cuore e di coerenza e non di comodo e di poltrona.
Non posso pensare che un’amministrazione che invita la settimana precedente l’ex Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri per la “giornata della legalità” dopo pochi giorni faccia una scelta del genere.
E’ ora che tutti i residenti della zona marina si facciano sentire facendo pressione verso i consiglieri di loro conoscenza chiedendo loro di non votare favorevolmente questa follia che andrebbe a sfregiare irrimediabilmente uno dei territori più belli dell’intera Provincia di Catanzaro”.