“Il recente pacchetto di emendamenti alla Legge di Bilancio presentato dal Governo nazionale guidato da Giorgia Meloni torna a colpire i più poveri e i disoccupati, tagliando risorse cruciali per l’Assegno di inclusione (Adi) e stringendo sulle prestazioni di disoccupazione come la NASpI e gli ammortizzatori sociali”. È quanto affermano in una nota congiunta l’on. Pasquale Tridico, parlamentare europeo, e il consigliere regionale Vincenzo Bruno.
“L’emendamento che dimezza la prima mensilità dell’Adi in caso di rinnovo rappresenta un vero e proprio attacco al reddito minimo di sostegno per centinaia di migliaia di famiglie in difficoltà economica, una scelta vergognosa, l’ennesimo attacco ai poveri. Queste misure sono ancor più inaccettabili e ingiustificabili se contestualizzate alla situazione sociale ed economica del Mezzogiorno e, in particolare, della Calabria. I recenti rapporti di Svimez ed Eurostat e le analisi sulle condizioni di reddito mostrano in tutta evidenza che la Calabria è tra le regioni italiane ed europee con la quota più alta di persone a rischio di povertà o esclusione sociale, con valori che si avvicinano o superano il 37-48% della popolazione residente, ben al di sopra della media nazionale e persino delle altre regioni meridionali”, affermano ancora Tridico e Bruno.
“Il Mezzogiorno resta l’area con le disuguaglianze economiche più profonde in Italia, con un livello di reddito e di servizi sociali significativamente inferiore rispetto al Centro-Nord, aggravando la povertà strutturale e la marginalizzazione sociale – prosegue la nota –. In questo contesto, il taglio di risorse ai sussidi sociali non è solo un errore politico, è un errore morale. Penalizzare chi è già in condizioni di estrema difficoltà significa condannare all’insicurezza economica intere famiglie, lavoratori senza lavoro stabile, giovani costretti a emigrare e anziani a rischio di esclusione sociale”.
“Mentre il Governo di centrodestra taglia i diritti di chi ha meno, quali soluzioni concrete propone per il Sud e per la Calabria? Governatore Occhiuto, è questo il futuro che vuole per i calabresi? Preferisce preoccuparsi dei reel sui social e delle immagini pubblicitarie o affrontare le reali esigenze di cittadini che non arrivano a fine mese? Perché non si alza la voce in modo chiaro e deciso contro queste scelte di bilancio che colpiscono proprio chi vive nelle condizioni più fragili?”, si chiedono Tridico e Bruno.
“La Calabria non può essere lasciata ancora una volta indietro, né sacrificata sull’altare di una manovra che scarica sui poveri il peso della spesa pubblica, piuttosto che tassare adeguatamente i grandi patrimoni, combattere l’evasione fiscale e investire in occupazione stabile e infrastrutture sociali. È giunta l’ora di politiche economiche che mettano al centro il lavoro, l’inclusione sociale e la dignità delle persone, non i tagli ai più vulnerabili”, concludono Tridico e Bruno.


