“Ogni tentativo di coinvolgermi nella vicenda di mio padre Mario è illecito e prima ancora ingiusto, privo di fondamento e profondamente doloroso. Non è vero che Rosita Gentile sia stata per anni emarginata e osteggiata dalla famiglia e tantomeno che tale presunto distacco è stato la causa delle violenze. È vero il contrario”. La showgirl Elisabetta Gregoraci, figlia di Mario – denunciato dalla sua ex compagna Rosita Gentile che sostiene di essere stata picchiata e maltrattata – rompe il silenzio e risponde alle affermazioni della 57enne fashion designer di Soverato, che ha accusato di essere stata, negli anni, osteggiata dalla famiglia Gregoraci e, soprattutto, allontanata a causa delle violenze subite. «È falso – dice Elisabetta- Gentile ha partecipato, negli anni nonostante la lontananza, ai principali momenti familiari: dalla comunione di mio figlio Nathan Falco, al centenario della nonna, alla festa di auguri di Natale e alla festa del mio quarantesimo compleanno”.
A intervenire è anche il legale di Elisabetta Gregoraci, Lorenzo Pellegrini, che in una nota esplicita una situazione più complessa in cui a essere offesa sarebbe stata proprio la showgirl. A riprova, sostiene, ci sarebbe anche una registrazione nella quale Gentile offende la sua cliente. “ Ho sempre teso la mano alla signora Rosita-continua Gregoraci- l’ho ospitata a Roma a mie spese per il complicato intervento operatorio di mio padre, dimostrando rispetto e generosità”. La vicende secondo quanto sostenuto dalla showgirl avrebbe avuto ripercussioni anche sulla sua vita personale.
“A causa di queste falsità- spiega Elisabetta- sto subendo, in queste ore, insulti, minacce, specie sui social-media e si sta formando nei miei confronti un clima d’odio che mi costringono a vivere nella paura, privata della serenità e della libertà di uscire di casa, se non per lo stretto necessario e per il lavoro”. L’ex moglie di Flavio Briatore attraverso il suo legale ha formalmente diffidato chi continua a diffondere falsità sul suo conto, comunicando (anche a Gentile) che agirà nelle sedi giudiziarie per la propria tutela.


