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Digitalizzazione delle cartelle sanitarie: Alecci presenta un’interrogazione al Presidente della Regione

“Ho presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto, anche in qualità di Commissario ad acta per la Sanità, al fine di fare chiarezza riguardo l’avvio del progetto di digitalizzazione delle cartelle cliniche ospedaliere dei nosocomi calabresi. Tale progetto, affidato a Konecta (tramite TIM) è stato, infatti, presentato come un passaggio necessario e strategico per l’efficientamento del sistema sanitario calabrese. Un obiettivo fondamentale per una gestione delle informazioni più snella, moderna e immediata, capace di facilitare il lavoro dei medici e degli uffici amministrativi e quindi anche di alleggerire le difficoltà dei pazienti.

Tuttavia, ad oggi, risulterebbe che solo l’A.O.U. “R. Dulbecco” di Catanzaro abbia fornito le cartelle cliniche, mentre non si hanno notizie delle altre strutture sanitarie interessate, sebbene il progetto sia stato avviato da diversi mesi. Inoltre, pare che le risorse umane assegnate al progetto, su cui operano anche centinaia di lavoratori ex Abramo che, grazie a questo investimento, sono stati ricollocati, stiano procedendo in assenza di un protocollo chiaro. Parrebbe che ad oggi nessuna cartella digitalizzata sia stata restituita alla Dulbecco. A ciò si aggiungono le problematiche relative alla formazione dei dipendenti, alla gestione e al trattamento dei dati sensibili e alla tutela della privacy. Insomma, ancora una volta, un processo necessario e meritorio rischia di trasformarsi in un “grande pasticcio”, che oltre a non raggiungere i risultati previsti nonostante i costi sostenuti, potrebbe, se non gestito bene, mettere a repentaglio il futuro lavorativo di tantissime persone, alcune già in età avanzata. Questi lavoratori, a mio avviso, devono essere inseriti in un percorso efficiente, che possa “vivere” anche in futuro, al di là dei governi regionali che si succederanno nei prossimi anni e degli sviluppi della politica regionale. Per questo motivo, la mia interrogazione oltre a verificare lo stato dell’arte di tale importante progetto, vuole essere uno stimolo per metterlo ” in sicurezza”, andando incontro altresì alle esigenze lavorative di centinaia di persone.”

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