Giro di vite sulla gestione dei sistemi fognari in Calabria. Il presidente Roberto Occhiuto sceglie la linea dura ed emana un’ordinanza che impone ai Comuni l’attivazione della Polizia locale per avviare le verifiche. Riflettori accesi sulle vasche a tenuta stagna, le fosse Imhoff, le vasche settiche e biologiche , le utenze obbligate all’allacciamento alla rete fognaria ma non ancora collettate, l’eventuale presenza di scarichi abusivi anche nella raccolta delle acque bianche. Situazioni che non sono poi così rare nella provincia di Catanzaro dove i sindaci si organizzano per i controlli straordinari. A renderli però difficili le scarse risorse umane a servizio dei Comuni con meno di 10 mila abitanti. E se per Soverato l’arrivo di sette nuove unità per la stagione estiva potrebbe dare l’opportunità di adempiere ai propri doveri, la situazione si complica per gli altri comuni della provincia di Catanzaro costretti a portare avanti le attività ordinarie e straordinarie con il personale che si conta sulle dita di una mano. Gli adempimenti imposte dalla Regione, però, implicheranno un cronoprogramma stretto giro di cui rendere conto entro 5 giorni dall’adempimento dell’ordinanza che chiama in causa anche Arpacal, Provincia competente e dipartimento. Un provvedimento quello di Occhiuto che, però, non è stato ben accolto dai sindaci delle maggiori città calabresi che continuano a lamentare di non essere nelle condizioni economiche operative per risolvere il problema.