Quaranta giovani musicisti emiliani sulla spiaggia calabrese, un borgo ripopolato dai curdi, video partecipativi e teatro sull’emigrazione. E’ il mix della Summer School “Ascoltare i territori” che dal 5 al 9 agosto ha portato a Soverato la Banda giovanile “John Lennon” di Mirandola per un esperimento educativo che l’ex ministro Patrizio Bianchi battezza “metodo Soverato”.
“Ragazzi arrivati da un territorio lontano e diverso che studiano insieme, vivono esperienze comuni e poi riflettono sul significato – racconta Bianchi, oggi titolare della Cattedra Unesco dell’Università di Ferrara -. Una scuola aperta, inclusiva, affettuosa. Un metodo che porteremo in giro per l’Italia”.
Il programma ha mescolato riflessione e spettacolo: la visita a Badolato, fantasma fino all’arrivo dei profughi curdi negli anni ’90, il laboratorio della regista Barbara Rosanò sui video come strumento di cambiamento sociale, lo spettacolo “Dietro il Sud” di Emanuela Bianchi che mette in scena il dilemma tra partire e restare.
Clou musicale sulla spiaggia dell’Ippocampo con “Le guerre di Ulisse”, testo di Bianchi e musiche di Marco Somadossi. Sul palco la Banda di Mirandola diretta da Mirco Besutti insieme alle formazioni calabresi: un concerto che ha unito Complesso bandistico San Francesco di Paola, Associazione Umberto Pacicca di Soverato e Corale di Davoli Marina.
“Bello vedere questi ragazzi del Nord confrontarsi con le esperienze vissute qui” osserva Roberto Alessandrini, antropologo dell’Università Salesiana. Un progetto nato dalla collaborazione tra l’Ateneo ferrarese, l’Istituto Pratesi di Soverato e la Fondazione Andreoli di Mirandola, nell’ambito del progetto OndeSonore sull’educazione all’ascolto.