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Controlli agli stabilimenti balneari: lavoratori “in nero”, violazioni igienico sanitarie, 4 denunce e sanzioni per oltre 9mila euro

Durante la stagione estiva, periodo in cui aumenta l’utenza sul territorio reggino, l’attenzione dei carabinieri della Compagnia di Melitoc Porto Salvo è massima anche sugli stabilimenti balneari. Nel corso dei numerosi controlli effettuati con la collaborazione del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Reggio Calabria, del Commissariato di PS di Condofuri, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Melito Porto Salvo, sono state riscontrate diverse violazioni al codice della navigazione, al testo unico sull’immigrazione e sulla sicurezza nonché in materia di igiene alimentare in 2 lidi siti rispettivamente nei comuni di San Lorenzo e Condofuri.
L’obiettivo di tali controlli è stato duplice: da un lato, contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e verificare le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro; dall’altro, accertare il rispetto della normativa sul demanio marittimo e sulla tracciabilità degli alimenti destinati al consumo.
Nello specifico, presso lo stabilimento balneare sito nella frazione marina del comune di Condofuri, i militari hanno avuto modo di accertare la presenza di alimenti privi di etichettatura e tracciabilità, la mancata redazione e compilazione del piano di autocontrollo aziendale HACCP e l’allontanamento dalla postazione di salvataggio dell’assistente alla balneazione, figura importantissima per la sicurezza dei bagnanti. Per la titolare del lido sono scattate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di circa 4500 euro. Ma non è finita qui. Presso un lido sito nella frazione marina del comune di San Lorenzo gli operanti si sono trovati di fronte ad uno scenario ancor più sconcertante constatando la presenza di un lavoratore di nazionalità indiana irregolare sul territorio nazionale e privo di qualsivoglia documento di riconoscimento e di due dipendenti di nazionalità egiziana, in possesso di un permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato, mai presentatisi alla Questura competente per regolarizzare la propria posizione in Italia. Scattata la denuncia per i predetti soggetti oltre che per il titolare del lido per aver impiegato un lavoratore clandestino. A quest’ultimo è stata elevata anche una pesante sanzione amministrativa per circa 4.600 euro per omessa comunicazione al centro per l’impiego di instaurazione del rapporto di lavoro con contestuale proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale.
L’operazione rientra nel più ampio piano di controlli predisposti dai Carabinieri, di concerto con le altre forze di Polizia, per assicurare, soprattutto durante la stagione estiva, standard adeguati di legalità, sicurezza e qualità dei servizi offerti ai cittadini e ai turisti che affollano le coste calabresi.

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