Non si placano le turbolenze in casa Pro Loco Soverato. Quello che fino a pochi mesi fa era solo uno scontro interno tra membri del direttivo, oggi ha prodotto il suo primo, pesante effetto collaterale: l’associazione è ufficialmente fuori dall’Albo Regionale delle Pro Loco della Calabria. A sancire la cancellazione è il decreto dirigenziale n. 14043 del 6 ottobre 2025, firmato dalla dirigente regionale Gina Aquino, su proposta del responsabile del procedimento Antonio D’Orrico, nell’ambito del settore “Professioni Turistiche, Pro Loco e Osservatorio sul Turismo”. Un provvedimento che arriva a seguito delle verifiche previste dalle linee guida del 2024 e che segna un punto fermo nel processo di regolamentazione e trasparenza delle associazioni turistiche calabresi. Il motivo è legato alla mancata trasmissione della documentazione obbligatoria che le Pro Loco sono tenute a inviare, entro il 30 giugno di ogni anno, per permettere la verifica della sussistenza dei requisiti richiesti dalla normativa regionale. Nel caso specifico, l’associazione soveratese non ha fornito risposta né documentazione a seguito dell’avvio del procedimento di cancellazione, notificato il 17 settembre a cui non sono seguite delle controdeduzioni da parte dell’ente. Un silenzio che, di fatto, ha spianato la strada alla cancellazione ufficiale. La decisione si innesta nella cornice normativa della Legge Regionale n. 22/2020, che regola il funzionamento delle Pro Loco in Calabria con l’obiettivo dichiarato di rafforzare trasparenza, tracciabilità e correttezza gestionale delle associazioni che operano nel turismo e nella promozione culturale. Per l’associazione soveratese, l’esclusione non comporta costi economici diretti, ma rappresenta un colpo pesante sul piano istituzionale. L’assenza dall’Albo, infatti, si traduce con la perdita del riconoscimento formale e l’inaccessibilità ai fondi pubblici riservati alle Pro Loco regolarmente iscritte. Ma non è tutto: il decreto precisa che la Pro Loco di Soverato potrà ripresentare domanda di iscrizione solo dopo due anni dalla pubblicazione dell’atto sul BURC (Bollettino Ufficiale della Regione Calabria). Un lungo stop che rischia di compromettere l’operatività e la reputazione dell’ente, soprattutto in un territorio dove la presenza attiva delle Pro Loco è cruciale per l’organizzazione di eventi, attività culturali e promozione del territorio. La vicenda apre inevitabilmente una riflessione più ampia sulla solidità gestionale delle realtà associative locali. Se da un lato la Regione ha alzato l’asticella dei controlli e degli adempimenti, dall’altro diventa essenziale che le Pro Loco si attrezzino per rispondere in modo tempestivo ed efficace agli obblighi amministrativi. Intanto a rimetterci è la comunità che spera che si possa presto voltare pagina ricostruendo un presidio all’altezza delle potenzialità della cittadina.