Un nuovo anno scolastico parte nel comprensorio di Soverato, ma l’entusiasmo si spegne subito tra cantieri fermi, plessi incompleti e studenti ancora costretti a soluzioni di fortuna. Quelle che dovevano essere nuove strutture moderne e accoglienti, finanziate con i fondi del PNRR, restano ad oggi promesse non mantenute.
A Montauro, la scuola primaria inaugurata simbolicamente in primavera non aprirà: l’edificio è ancora sprovvisto di arredi e, dopo il commissariamento del Comune, il progetto è rimasto congelato. Il trasferimento delle classi da Montepaone, previsto per settembre, slitta a data da destinarsi. Se ne riparlerà, forse, nel 2026.
Sempre a Montepaone, il cantiere per la mensa scolastica — attesa da anni — è ancora fermo ai blocchi di partenza. L’opera doveva essere pronta nel 2024, ma tra rallentamenti e mancanza di svolte concrete, anche quest’anno gli studenti faranno a meno di un servizio essenziale.
Intanto a Soverato, per l’ennesima volta, gli alunni della scuola media inizieranno l’anno nella struttura dei Salesiani. Nessuna novità all’orizzonte: la tanto annunciata sistemazione definitiva è ancora un miraggio.
A Stalettì, invece, regna il silenzio. Il progetto per la nuova scuola dell’infanzia, finanziato dal PNRR, è rimasto bloccato nella fase di trasferimento delle risorse. I lavori non sono mai partiti e il rischio concreto è la perdita dei fondi.
Il quadro generale restituisce l’immagine di un territorio ostaggio di una gestione frammentata e inefficiente dell’edilizia scolastica. Ritardi, commissariamenti, burocrazia e mancanza di visione rischiano di compromettere un diritto fondamentale: studiare in spazi sicuri, dignitosi e adeguati.
E mentre si attende il 2026 come possibile punto di svolta, il presente è fatto di disagio, precarietà e assenza di risposte concrete. Il tutto in un clima politico che appare indifferente, nonostante i Comuni siano ormai prossimi al voto.