A distanza di pochi giorni dal caso che ha turbato la città di Soverato, il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro sospende la potestà genitoriale alla madre 29enne che lo scorso 8 agosto aveva lasciato le sue due bambine sole in auto per andare a ballare in una discoteca della costa ionica.
Il provvedimento è stato disposto a seguito della richiesta del Pubblico ministero incaricato delle indagini, che ha contestato alla donna il reato di abbandono di minori. Una richiesta accolta dai giudici a pochi giorni dai fatti, anche alla luce dei nuovi dettagli emersi nell’ambito dell’inchiesta.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Soverato, la notte tra il 7 e l’8 agosto, intorno alle 3 del mattino, alcuni avventori di una nota discoteca della zona hanno segnalato la presenza di due bambine in lacrime all’interno di un’autovettura parcheggiata in aperta campagna, nei pressi di un sottopasso. L’auto presentava il finestrino abbassato e lo sportello privo della sicura, lasciando le bambine completamente esposte a qualsiasi tipo di pericolo. Allertati immediatamente, i militari sono intervenuti sul posto, riscontrando la fondatezza della segnalazione.
Per rintracciare la madre, si è reso necessario l’intervento del vocalist del locale, che ha diffuso un messaggio dagli altoparlanti per invitarla a tornare al veicolo. La donna si è presentata dopo circa quindici minuti, riferendo di essersi assentata “solo per dieci minuti”. Una giustificazione che non ha convinto gli investigatori che hanno raccolto un ulteriore elemento che ha aggravato la posizione della donna che indossava un braccialetto elettronico. Il dispositivo, previsto come misura di controllo a seguito di una denuncia da lei sporta contro il padre delle bambine per presunte violenze domestiche, risultava scarico e inutilizzabile.
Un atteggiamento che secondo gli inquirenti celava la mancanza di preoccupazione nei confronti di un uomo che si è ritenuto essere accusato ingiustamente. Di qui la decisione di affidare a lui in via esclusiva le bambine prescrivendo alla madre “l’adozione di uno stile di vita adeguato alle esigenze di cura dei minori e la partecipazione a percorsi di sostegno e recupero della genitorialità”. Il provvedimento resta sospensivo e non ancora definitivo: la madre potrà vedere la bambine solo in forma protetta.
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