C’è chi combatte le polemiche con i comunicati stampa e chi, invece, sceglie di rispondere con una crocchetta calda, un’arancina che profuma di Sicilia, un panino che racconta la Puglia in ogni morso o con caciocavallo, crocchette di carne e una semplice, ma scenografica pannocchia arrostita. A Montepaone hanno scelto la seconda via, più saporita e, per molti versi più convincente. Ha preso il via la prima serata dello Street Food Fest, che continuerà fino al 17 agosto; e già si respira qualcosa di più di un semplice evento gastronomico. È un ritorno, un modo per ribadire l’identità di un festival che rimarca la sua presenza con ancor più consapevolezza e un pizzico d’orgoglio. Perché se il Sud Italia ha una dote innata, è quella di trasformare anche le difficoltà in bellezza condivisa. Dopo il clamore scatenato da un singolo caso di botulino che ha coinvolto un venditore ambulante calabrese, episodio grave ma isolato, lo Street Food Fest ha rivendicato i propri spazi e la sua unicità , offrendo la migliore delle risposte. A Montepaone, le eccellenze del Sud si presentano in formato street: ogni pietanza è un racconto, ogni morso una dichiarazione d’intenti. Non solo panini e fritti, ma piccole opere di passione che mostrano cosa significa davvero fare dello street food un’arte e uno stile di vita.
“Siamo davvero soddisfatti – ha commentato Pina Sabato presidente dell’associazione Eventi Solidali Aps- la prima serata è andata oltre le aspettative. Tantissimi turisti hanno apprezzato le nostre proposte, fermandosi, assaggiando, chiedendo, curiosando. È questo il bello del cibo di strada: il contatto umano, la scoperta, l’incontro. E mentre la gente assaggia, ride e fotografa, dietro le quinte tutto funziona con la precisione di un orologio svizzero: controlli rigorosi, standard igienici elevati, attenzione continua. Non un dettaglio lasciato al caso, come da sempre accade negli eventi firmati “Eventi Solidali” promotori di un festival che non è solo divertimento, ma anche cultura e coesione sociale”. Il messaggio è chiaro e ribadisce che il cibo di strada non è improvvisazione, ma competenza. Non è solo festa, ma anche rispetto e un modo di stare insieme.











