Un messaggio forte e diretto quello lanciato da Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un video pubblicato sui propri canali social, proprio dal cantiere della metropolitana di Catanzaro. ”Ho deciso di portarvi qui… ma avrei potuto farvi vedere tanti altri cantieri: Sibari, Vibo, Palmi, aeroporti, SS 106” — afferma Occhiuto, riferendosi a una vasta serie di infrastrutture pubbliche avviate nell’ultimo quinquennio. In chiaro contrasto con quelle che definisce manovre orchestrate da figure politiche marginali, che “tifano per il fallimento della Calabria” e sfruttano l’inchiesta giudiziaria come “clava politica” per indebolire il presidente, Occhiuto mantiene fiducia nel lavoro della magistratura e ribadisce non nutrire ostilità nei suoi confronti e non temere l’inchiesta in corso: “In una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente” dichiara. Il procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio ha chiarito che non si tratterebbe di una “indagine ad orologeria”: Occhiuto avrebbe ricevuto un avviso nell’ambito della richiesta di proroga delle indagini preliminari avviate nel maggio 2024, non un’informazione di garanzia formale. L’ormai ex presidente denuncia che l’inchiesta ha prodotto effetti paralizzanti all’interno della sua amministrazione: “Nessuno si assume la responsabilità di firmare niente”, afferma, sottolineando che negli ultimi 30 anni la prassi vedeva presidenti cancellati politicamente nel momento in cui ricevevano una notifica giudiziaria, anche in assenza di condanne, interrompendo leggi, opere e percezioni pubbliche. Per lui, la Calabria non può più permettersi di seguire questa dinamica autoreferenziale. Mentre comunica le sue dimissioni, Occhiuto annuncia anche la sua ricandidatura: “Ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria”. Saranno dunque gli elettori, nelle prossime elezioni regionali, a confermare o meno il proseguimento del percorso di governo avviato dalla sua amministrazione .