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Inchiesta Paoletti: chieste pesanti condanne in un processo “destinato a fare la storia“

“Un procedimento destinato a fare la storia”: con queste parole il sostituto procuratore Saverio Sapia ha aperto la sua requisitoria nel processo nato dall’inchiesta sul presunto sfruttamento sistematico dei lavoratori nei supermercati del Gruppo Paoletti, una delle realtà commerciali più note del territorio calabrese.

Il procedimento si sta svolgendo con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare Mario Santoemma, e le richieste di condanna formulate dal pubblico ministero sono pesanti e senza precedenti, soprattutto per un caso di sfruttamento lavorativo che coinvolge una rete aziendale privata così estesa.

Le richieste della Procura

Al centro del procedimento figura Paolo Paoletti, imprenditore di Soverato, per il quale la Procura ha chiesto una condanna a 14 anni e 4 mesi di reclusione, una multa di 4.000 euro e soprattutto la confisca del compendio aziendale, ovvero dell’intero patrimonio imprenditoriale del gruppo.

Accuse e pene severe anche per altri imputati:

  • Vito Doria, sindacalista di Satriano, per cui è stata richiesta una condanna a 2 anni;
  • Vittorio Fusto, di Girifalco, per il quale il pm ha chiesto 7 anni, 11 mesi e 3 giorni, con 1.500 euro di multa;
  • Tiziana Nisticò, anche lei di Satriano, condanna richiesta a 4 anni, 11 mesi e 20 giorni, con 1.200 euro di multa;
  • Rosario Paoletti Martinez, di Soverato, 1 anno e 4 mesi;
  • Anna Valentino, sempre di Soverato, 9 anni, 2 mesi e 2.000 euro di multa.

Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero costituito una vera e propria rete di oppressione sistematica nei confronti dei dipendenti, fatta di turni massacranti, mancato rispetto dei contratti, retribuzioni irregolari, intimidazioni e condizioni di lavoro al limite della dignità umana.

Le parti civili

A fianco dell’accusa si sono costituite diverse sigle sindacali, tra cui Cgil, Filcams Cgil Calabria e Filcams Cgil nazionale, oltre a 47 lavoratori parte lesa nel procedimento. A rappresentarli un pool di legali composto dagli avvocati Vittorio Ranieri, Giuseppe Mussari, Salvatore Giunone, Paolo Carnuccio, Alice Piperissa, Lucrezia Staiano, Livio Muscatiello, Vincenzo Larocca, Francesco Mancuso, Maria Anita Chiefari e Tiziana Catricalà.

Il gup ha però rigettato l’istanza di sequestro conservativo dei beni avanzata dalle parti civili contro Paolo Paoletti, motivando la decisione con la necessità di ulteriori approfondimenti.

La prossima udienza è stata fissata per il 29 settembre, quando si entrerà nel vivo delle arringhe difensive.

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