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Il Questore di Catanzaro incontra gli studenti del corso di laurea in Psicologia Forense e Criminologica dell’Università Magna-Graecia

Un’aula piena di studentesse e studenti, con il docente Antonio Aquino, ha accolto nel pomeriggio di oggi il Questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, per discutere sulla tematica della violenza di genere.


Con un approccio didattico il Questore, ha illustrato l’evoluzione del percorso normativo, al quale da esperto in materia ha attivamente contribuito, e gli strumenti giuridici per operare fattivamente con più efficaci misure di prevenzione nel contrasto alla violenza di genere.
Il dott. Linares ha evidenziato il recente mutamento dell’approccio al fenomeno non più affidato esclusivamente all’aspetto repressivo ma, che sempre più deve approfondire le dinamiche delle devianze dei soggetti maltrattanti che nascono e si sviluppano con comportamenti polimorfici all’interno delle relazioni affettive.
Il salto culturale deve concretizzarsi in un contesto multiattoriale, dove ciascuno deve contribuire e circolarmente collaborare per un’efficace azione di contrasto.
E’ necessaria una vasta opera di informazione diffusa sulla violenza di genere, a partire dal mondo scolastico e universitario; è necessaria una maggiore formazione specifica per professionalizzare, personale della Polizia di Stato, delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e delle Associazioni, per avere un maggior numero di esperti che devono trattare i casi di violenza, studiarli, capirli ed affrontarli con gli strumenti normativi, operativi, assistenziali.
Tutto questo deve puntare maggiormente sulla prevenzione e sulla rapidità di azione, in quanto il fattore Tempo è fondamentale per spezzare l’escalation della violenza, che va riconosciuta fin dalle prime manifestazioni.
Oggi gli strumenti si muovono su due binari paralleli ma concomitanti: la prevenzione e la repressione.
E’ fondamentale che le vittime di violenza si rivolgano il prima possibile ai centri di ascolto antiviolenza, e alle forze di polizia, come fondamentale è la segnalazione di chi viene a conoscenza di episodi di violenza di genere. La segnalazione alla Polizia di Stato può essere fatta anche in forma anonima utilizzando l’app Youpol.
Nel nostro ordinamento giuridico la legge cosiddetta “Codice Rosso”, ha introdotto strumenti di prevenzione, integrati da ulteriori leggi, che consentono al Questore, quale Autorità di Pubblica Sicurezza, di valutare la condotta violenta e la pericolosità sociale del soggetto maltrattante, emettendo il provvedimento dell’Ammonimento, una misura di prevenzione personale di natura monitoria.
Con l’Ammonimento si ha un effetto deflattivo, tant’è che nell’82 % non c’è stata reiterazione delle condotte. In caso di violazione al destinatario possono essere applicate misure più gravi come la Sorveglianza Speciale, emessa dal Tribunale delle Misure di Prevenzione su proposta del Questore.
La recente normativa ha introdotto il trattamento del soggetto maltrattante in centri di ascolto specialistico.
Il 23 novembre 2024, è stato firmato dal Questore della Provincia di Catanzaro e dalla d.ssa Isa Mantelli, presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, il Protocollo Zeus, per trattamento e il recupero dei soggetti maltrattanti.
Con la firma del Protocollo Zeus, la Polizia di Stato offre alle Istituzioni del territorio di Catanzaro uno strumento estensibile a tutti gli altri centri di ascolto che vorranno aderire all’iniziativa, e che consente di invitare i soggetti che sono autori di violenze negli stadi iniziali del ciclo della violenza presso dei centri di trattamento per fare una rivisitazione delle loro azioni e del loro vissuto.

Il Questore ha informato che, recentemente con il contributo della Regione Calabria, che ne ha stanziato il finanziamento, verrà realizzata nella Questura di Catanzaro una sala di ascolto protetto per le vittime di violenza e per i minori.

Al termine dell’incontro odierno, dopo aver risposto ad alcune domande degli studenti, il Questore ha riassunto: la violenza di genere non è un reato comune e si combatte con la consapevolezza tradotta in informazione, conoscenza, formazione e, in contesto di multiattorialità; prevenzione è la parola chiave.

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