A creare problema questa volta è stato un quadro elettrico sull’Ancinale che ha mandato in blocco le pompe di approvvigionamento. Un nuovo disservizio che si è aggiunto ai tanti esistenti per i cittadini di Montepaone che alle 8.00 hanno visto tornare l’acqua nei loro rubinetti. Una situazione che però porta alla luce i gravi problemi soprattutto di comunicazione, con i Comuni incapaci di garantire l’informazione aggiornata agli utenti che alle 6.30 erano alla ricerca di notizie per comprendere se fossero o meno aperte le scuole.
Nella giornata di ieri la minoranza di Montepaone è intervenuta sull’argomento con il capogruppo Giuseppe Macrì:
“Ancora una volta ci troviamo dinanzi una situazione – spiega il capogruppo Giuseppe Macrì-che fa emergere prepotente l’inerzia di un Comune dinanzi problemi essenziali per la cittadinanza. Dinanzi l’ennesimo disservizio legato all’erogazione dell’acqua, manifestiamo la nostra indignazione per una situazione complessa in cui sono innegabili le responsabilità del nostro Comune che portano disagi in altri paesi del comprensorio.
Rispettiamo la posizione di Sorical che si sente parte lesa in questa situazione, però allo stesso modo dobbiamo valutare il fatto che non può affidare delle condotte che risalgono agli anni ’70 a ditte terze anche se esse rispondono al Comune. Tentando di valutare dei dati di fatto in tutto ciò che è accaduto, emerge che le condotte non sono idonee a sopportare interventi come quelli che si stanno realizzando a Montepaone. Sorical a nostro avviso deve accertarsi se sussiste la fattibilità di intervenire sul sistema e se chi lo fa ha le competenze per effettuare lavori sulle condotte esistenti. Speriamo che i danni causati questa volta vengano pagati da chi li a determinati e che non vengano assorbiti dal Comune con i costi a carico dell’intera comunità come avvenuto nei lavori della delegazione comunale, in cui un progetto che si presentava come rivoluzionario e si è realizzato con una semplice ristrutturazione e un aggravio di spesa per le casse comunali. Montepaone è il primo Comune che, a fronte di un incentivo di 500 mila euro che ha portato alla semplice ricostruzione di alcune pareti e al presunto adeguamento sismico, è riuscito a spendere ulteriori 100 mila euro per portare a completamento il progetto e per pagare gli affitti del trasferimento degli uffici comunali e i lavori non preventivati. É la prima volta che un Comune prende un contributo a fondo perduto e ci rimette dei soldi perché dimentica nei progetti di inserire delle voci essenziali come pavimentazioni e riscaldamenti. E dinanzi un tale sperpero di denaro pubblico, poi vediamo genitori costretti a riprendere i propri figli dalla scuola secondaria per la mancanza di un autoclave che possa permettere di tamponare i disagi in situazioni di questo tipo”.